SCHEDA TECNICA MITCHELL & SON

Oltre a essere uno dei pochi marchi di Single Pot Still Whiskey rimasti in commercio, stile che fu un tempo quello più squisitamente Irish, Mitchell & Son ci parla anche di un’altra peculiarità dei whiskey irlandesi, ovvero la pratica del Bonded Whiskey. William Mitchell aprì infatti un emporio a Dublino nel 1805, nei decenni il negozio ebbe successo e iniziò dalla seconda metà del secolo ad acquistare lotti di whiskey dalle distillerie di Dublino per invecchiarlo in barili di proprietà, in “Bonded Warehouse” appunto. Infatti i commercianti avevano all’epoca accesso a grandi quantitativi di botti di vino, che venivano usate più per trasportare verso il Regno Unito che per affinare i vini fortificati come lo Sherry o il Porto. Svuotata la botte, ecco allora la possibilità di una nuova vita per i legni di rovere europeo: ingentilire il whiskey dalla spiccata personalità distillato in pot still a partire anche da orzo non maltato, allora prodotto in Irlanda.
Nonostante le difficoltà incontrate nei decenni passati da tante distillerie, la Mitchell & Son è sopravvissuta ed è oggi il marchio di Irish Pot Still Whiskey prodotto continuativamente da più tempo. Molte cose sono però cambiate: in particolare quando la Jameson, che aveva sempre venduto il new make spirit a Mitchell, chiuse la storica distilleria di Dublino e spostò la produzione alla New Midleton nel 1971, gli accordi cambiarono e si decise che oltre alla produzione del whiskey, anche la maturazione sarebbe avvenuta in distilleria con barili di proprietà di Irish Distillers, lasciando alla Mitchell i soli diritti di commercializzazione e vendita.
Dopo vari cambi di nome, la gamma è oggi identificata dai quattro colori con cui nella vecchia warehouse di Dublino si usavano marcare le botti, per distinguerle in base all’età. Ecco dunque Green, Yellow, Red e Blue Spot. Tutti i whiskey sono a tripla distillazione.