SCHEDA TECNICA J.J. CORRY

La storia di J.J. Corry è unica nel panorama dell’Irish whiskey. Il marchio, fondato nel 2015 da Louise McGuane (che vanta una ventennale esperienza nei colossi del beverage), è di fatto il primo “bonder” irlandese dell’epoca moderna.
Per spiegare la filosofia, occorre fare un passo indietro, perché l’idea è ricreare appunto il “bonding”, ovvero la tradizionale attività di publicans, droghieri e commercianti irlandesi dell’Ottocento. I quali acquistavano new make dalle varie distillerie e lo invecchiavano nelle loro cantine. La varietà delle condizioni di invecchiamento creava così un’incredibile varietà di stili regionali, andata perduta con la crisi letale dell’Irish whiskey e le conseguenti strage di distillerie e concentrazione produttiva in soli 4 impianti.
J.J. Corry, dal nome di un “bonder” attivo a Kilrush dal 1890, fa esattamente la stessa cosa: “lascia fare il lavoro al clima”. Acquista distillato da diversi produttori e lo invecchia nella rackhouse costruita nella fattoria di famiglia, che si trova nel bel mezzo della spettacolare Wild Atlantic Way, nella contea di Clare.
Il core range, vario e con etichette molto esaustive che spiegano perfettamente la composizione del mash e l’invecchiamento, è affiancato da una lunga serie di imbottigliamenti realizzati per terzi con label ufficiali. Da segnalare uno sperimentale blended Irish affinato in barili di tequila e mezcal dedicato al “Battalion” di irlandesi che combatterono la guerra di indipendenza messicana. Riguardarsi “Giù la testa” di Sergio Leone per entrare in clima…