SCHEDA TECNICA WRITERS’ TEARS

Writers Tears Irish Whiskey

Quando nel 1999 Bernard e Rosemary Walsh fondarono la Walsh whiskey, l’idea era creare e imbottigliare la ricetta perfetta dell’Irish Coffee. Ma dopo la nascita dell’Irishman Irish cream liqueur, le cose si fecero un po’ più serie e pian piano i coniugi Walsh si distinesero fra i primi “nuovi pionieri” del rinascimento dell’Irish whiskey. L’intento che li muoveva – e continua a muoverli ancora oggi, dopo che nel 2019 si sono sganciati con i loro marchi dai soci italiani di Illva Disaronno, a cui resta la gestione della Royal Oak distillery – è semplice e ambizioso: produrre whiskey di qualità, esattamente come nella antica tradizione irlandese.
Writers’ tears – fratello più giovane del marchio The Irishman – nasce nel 2009 proprio da questa rievocazione dell’età dell’oro dell’Irish whiskey. Nella seconda metà dell’Ottocento, infatti, l’Irlanda era il maggior produttore al mondo di whiskey e patria di scrittori di livello assoluto. Non era raro trovare scrittori come Joyce, Shaw, Wilde e Beckett seduti al pub, intenti a cercare ispirazione in un bicchiere. L’eccellenza della letteratura si rispecchiava nell’eccellenza del whiskey, rigorosamente pot still e single malt, che veniva prodotto in Irlanda prima che l’alambicco Coffey introducesse lo stile, oggi largamente maggioritario, del blended whiskey. Uno stile che i puristi consideravano industriale e non rappresentativo.
Oggi la ricetta è identica a quella del XIX secolo e il logo – una goccia – richiama la missione del distillatore secondo i Walsh: cercare la Taoscàn, ovvero la “goccia perfetta”. All’interno della gamma di questo whiskey super premium venduto in oltre 50 Paesi, oltre a un single malt, rientrano diverse espressioni di uno stile molto particolare: il whiskey (distillato tre volte) è infatti un blended malt, cioè un mix di single pot still e single malt, una scelta che influisce sulla profondità dello spirito. Il liquido proviene da distillerie non dichiarate, ma i rumors parlano di grain distillato a Midleton, in seguito all’accordo di fornitura siglato nel 2006 con Irish distillers.
Piccola curiosità: nel 2019 i coniugi Walsh hanno salvato dallo sfratto la Sweny’s Pharmacy, la farmacia citata da Joyce nel suo Ulysses.

Anno di fondazione:2009
Proprietario:Walsh Whiskey
Distilleria:Undisclosed
Stile:Single malt-Blended (single malt e single pot still)
Sito Web:www.walshwhiskey.com
Importatore Italiano:Ghilardi selezioni
Imbottigliamenti ufficiali
(disponibili in Italia)
Writers’ tears Copper Pot blended Irish whiskey (NAS; triple distilled; single pot still e single malt; charred American oak barrels; 40%)
Writers’ tears Double oak blended Irish whiskey (NAS; triple distilled; single pot still e single malt; ex Kentucky Bourbon barrels/ex French oak Cognac casks; 46%)
Writers’ tears Red head single malt Irish whiskey (NAS; triple distilled; ex Oloroso sherry butts; 46%)
Writers’ tears Cask strength blended Irish whiskey (NAS; triple distilled; single pot still e single malt; American oak casks; gradazione varia a seconda delle release annuali)
Imbottigliamenti ufficiali
(NON disponibili in Italia)

* discontinued
Writers’ tears Japanese cask blended Irish whiskey (NAS; triple distilled; single pot still e single malt; Mizunara cask finish; 55%)
* Writers’ tears Marsala Florio cask blended Irish whiskey (NAS; triple distilled; single pot still e single malt; ex Bourbon casks/12 months Marsala Florio finish; 45%)
* Writers’ tears Pot Deau XO blended Irish whiskey (NAS; triple distilled; single pot still e single malt; Deau XO cognac casks finish; 46%)

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