
Un fantasma si aggira per l’Europa, e no, non è quello che pensate voi – è il legno Chinquapin!, che ispira subito molta simpatia, chiamandosi come un personaggio esquimese di una storia di Topolino o di Tintin. Si tratta di una varietà di quercia americana celebre per dare note particolarmente dolci e per l’adorabile tendenza a lasciar fuoriuscire molto liquido nel tempo – assurge alle cronache whiskofile perché Billy Walker l’ha usata per una serie di imbottigliamenti che stanno toccando il mercato Europeo in queste settimane. Noi siamo gente viziosa, non ci basta assaggiare un single cask, ne vogliamo due! Che senso ha assaggiare due sister casks di GlenAllachie, uno esclusivo per Tara Shop a Monaco (#6872) e l’altro parte del range di single casks per l’Europa (#6873)? Nessuno, se non il nostro benessere – e a noi interessa solo quello, quindi fatevene una ragione e avanti così.

GlenAllachie 12 yo cask #6872 (2008/2020, OB for Tara Shop, 55,8%)
N: molto aperto e gradevole, ha delle note che ci ricordano chiaramente i bourbon – e dunque note speziate, noce moscata e cannella, poi legno nuovo (trucioli). Mela cotta, crema alla mela, tortino di mela con crema. Noce di Pecan, dolce, poi sentori di cioccolato bianco.
P: pressoché analcolico, attacca molto fruttato, con bombette di frutta sciroppata (pesche, ma anche ananas – e pure mele, anche se non abbiamo mai visto mele sciroppate – Uomo del Monte, dacci dei soldi!), miele, zucchero muscovado. Grandi spezie in grande crescita: noce moscata, cannella.
F: burroso e cioccolatoso, ancora un sacco di frutta.
Molto carico e segnato dal legno: la cosa ha un senso evidente, ed è coerente con la scelta di usare un legno del genere. Non rientra appieno nei nostri gusti, ma è in generale un nostro problema con i legni americani quando caricano così tanto – il risultato ci pare sempre un ibrido tra uno scotch e un bourbon, anche se non possiamo non riconoscere come sia proprio un whisky ben fatto: 83/100.

GlenAllachie 12 yo cask #6871 (2008/2020, OB, 56%)
N: coerente con l’altro, sembra un po’ più balsamico ed elegante, anche se giochiamo decisamente nella stessa categoria. Banana flambé, toffee e noce di pecan, venature di menta.
P: anche qui, è un po’ meno un whisky da lecca-corteccia, nel senso che il legno tende a stare un po’ più in disparte e la componente di spezie tende a farsi decisamente più contratta. C’è più cioccolato, e c’è anche tanta frutta in più (pesca sempre). Un sentore floreale di violetta (quasi di lavanda – non proprio persuasiva in realtà). Rimane fresco con una parte balsamica piacevole.
F: burroso, anche questo, con frutta e spezie persistenti (ma meno che nell’altro). Ancora un filo floreale.
Parliamo di due botti sorelle, per davvero, e le differenze sono davvero sfumature, dettagli riconoscibili forse solo grazie una comparazione testa a testa: questo single cask ha gli stessi pregi e gli stessi difetti del precedente, in termini generali, lo premiamo con un punticino in più solo perché ci sembra un po’ più sfumato, più elegante – un po’ più scotch e meno bourbon, diciamo approssimando. Nessuno dei due è il nostro whisky ideale, nessuno dei due rifiuteremmo mai di bere: 84/100.
Sottofondo musicale consigliato: The sisters of mercy – Lucretia My Reflection.
2 thoughts on “The GlenAllachie Chinquapin battle – 12 yo #6872 (2008/2020, OB for Tara Shop, 55,8%) vs 12 yo #6871 (2008/2020, OB for Europe, 56%)”
[…] cambiare il whisky, lasciateci fare i nerd sul Chinquapin, che ultimamente va alla grande (vedi qui). Fino a pochi anni fa i produttori di barili americani semplicemente notavano che casualmente […]
[…] GlenAllachie 12 yo cask #6872 (2008/2020, OB for Tara Shop, 55,8%) – 83/100 […]