
Una decina di giorni fa abbiamo partecipato a due degustazioni online organizzate da Bimber, la distilleria londinese che sta conquistando il cuore di appassionati e collezionisti in giro per il mondo: si trattava di due degustazioni speciali, perché presentavano tre single casks per il mercato asiatico e altri tre in vendita esclusivamente presso la distilleria – entrambe cose irraggiungibili per noialtri comuni mortali europei, in questi tempi difficili. Siccome Serge ci insegna che ‘reason is in comparison‘, eccoci qui a confrontare i sei single casks, coppia per coppia: prima i due ex-Bourbon, poi i due ex-Sherry, infine i due Virgin Oak.

Bimber Ex-Bourbon Cask #12 Asian Market (2020, OB, 58,7%)
Al naso spiccano subito delle note speziate evidenti, tra cannella, propoli, un po’ di rabarbaro… Subito dietro si agita un aroma di ‘pasticceria tostata’, con note di crosta di torta bruciacchiata, di toast imburrato con marmellata d’arancia, anche di crosta di pane. Legno fresco, sentori erbacei in crescita. Venature agrumate (arancia soprattutto, anche succo d’arancia) e note di pannocchia di mais tostata. L’acqua porta verso la vaniglia e la frutta gialla. Il palato è complessivamente più dolce, stupisce perché è davvero esplosivo. Ha note di un Traminer molto aromatico, con frutta a pasta gialla, crema all’ananas, biscotti al burro e una certa acidità agrumata molto piacevole (limone; anche semino di). Ancora ananas in grande crescita. Qui l’acqua non persuade del tutto, si apre una nota più erbacea, quasi balsamica, che non pare integrata con il resto. Il finale è lungo, equilibrato, su note dolci burrose e fruttate (ancora ananas) e controspinte agrumate. Non scontato: il naso prometteva meno di quel che poi arriva al palato. 86/100.

Bimber Ex-Bourbon Cask #173 Distillery Only (2017/2020, OB, 57,9%)
Piuttosto coerente e simile al cask #12, anche se qui il naso è più tipicamente bourbonoso: abbiamo note di vaniglia, di crema pasticciera, di pasticcini, ancora di crema all’ananas… Molto più zuccherino dell’altro, sembra più ruffiano e più facilmente seducente. Restano vive la componente speziata (che qui è più ‘verde’ e meno dolce, verso zenzero e chiodi di garofano) e una nota agrumata e limonosa evidente. Anche qui, un senso di brioche, di toast imburrato. Il palato è più secco dell’altro, con una piccola esplosione di limone miele e zenzero. Più legno, note di legnetti di liquirizia. Note erbacee balsamiche (foglie di menta secca). Il finale resta molto pulito e fresco, con un paradossale mix tra una crema burrosa all’ananas e il nocciolo di limone addentato. Difficile scegliere tra i due: gli elementi sono i medesimi, paiono solo dispensati con diverse intensità, e curiosamente naso e palato alternano le dominanti, regalando un’esperienza differente. 85/100 a questo secondo single cask, perché ci piaceva di più la sorpresa di dolcezza al palato. Ah, ci siamo dimenticati di aggiungere acqua…

Bimber Virgin Oak Cask #91 Asian Market (2020, OB, 58,1%)
In molti pensano che Bimber dia il suo meglio in Virgin Oak… Vediamo se anche questo è il caso. Dalle prime snasate, ci muoviamo in un terreno strano, ibrido, una sorta di via di mezzo tra un bourbon e uno scotch: abbiamo note di créme brulée, di crostata bruciacchiata; caramello (budino creme caramel), note di toffee appiccicoso. Marzapane, anche quei dolcetti mediorientali a base di frutta secca e miele. Pian piano crescono le note di frutta gialla, con cocco e ananas in primo piano, ma anche albicocche dolci e mele. Glassa di zucchero. Ci sono poi spezie a controbilanciare la dolcezza, tra cannella e rabarbaro. Burro fresco. Delizioso, staresti ad annusarlo per un sacco di tempo. Il palato è esplosivo, ha un corpo cremoso e masticatile che non retrocede mai di un passo. Attacca su una dolcezza molto coerente e un po’ più fruttata rispetto al naso, anche se giocata sempre sugli stessi sentori. Cresce in proporzione la mela (succo di mela zuccherato), che dopo un po’ tende a diventare una fantastica torta di mele fresca, appena sfornata, calda e burrosa. Colpisce poi una nota, che sentiamo nitida, di… sale! Eccellente. Il finale fa durare all’infinito questo senso di torta di mele calda e leggermente speziata, con un retrogusto di cocco devastante. 90/100. Goduriosissimo.

Bimber Virgin Oak Cask #21 Distillery Only (2016/2020, OB, 53,7%)
Questo pare un naso un po’ più affilato dell’altro, con sentori agrumati che vanno ad appuntire gli spigoli: arancia e mandarino affumicati (eh?), scorza d’arancia e cannella. Ancora una intensissima nota di ananas in lattina e di cocco, in ogni sua forma, fresco, gelato, essiccato… Ancora marzapane, ancora quel senso di dolcezza. Solo dopo un po’ appare anche qui quella pasticceria bruciacchiata e caramellata che tanta profondità dava al cask #91. Il palato attacca coerente con il naso, con in più sentori di pepe nero e chiodi di garofano (ma anche una nota quasi balsamica, da foglie di menta essiccate). Paradossalmente, anche se ha 5 gradi in meno, sembra più alcolico e aggressivo questo. Ancora cocco e ananas, ancora marzapane, ancora miele e frutta secca. Succo di limone zuccherato. Un che di ginepro, perfino, e ancora una inaspettata salinità, in crescita (caramello salato). Il finale è piuttosto lungo, con cocco, frutta cotta (mele) e marzapane bruciacchiato – ma qualcuno ha mai bruciacchiato del marzapane, così, per sapere? Molto buono, forse un po’ meno entusiasmante del #91, ma comunque davvero ottimo. 88/100.

Bimber Ex-Sherry Cask #46 Asian Market (2020, OB, 58,5%)
La politica di Bimber è quella di scegliere solo barili ex-Sherry che abbiano contenuto sherry poi effettivamente imbottigliato come tale – non necessariamente botti ex-Solera, ma botti vere, non solo seasoned. Il naso di questo cask #46 pare indicarlo, con sentori umami che abbiamo trovato solo in botti ex-Solera. C’è come uno schermo di cuoio, dietro cui si agita della frutta cotta (prugne soprattutto – anche prugne secche ‘normali’, non cotte); poi note di uvetta e di frutta rossa acre (uva spina, fragoline). Crema di marroni, ma non così dolce. Aceto balsamico, qualche nota minerale (c’è un senso di umidità da dunnage warehouse, per intenderci). Il palato è più dolce del naso, anche se persiste una nota acetica e umami che, se ci annotassimo i nomi di certe salse fermentate giapponesi, sapremmo certo definire (ricorda… l’anguilla alla brace in salsa teryaki!, ok, abbiamo esagerato). Ancora marron glacé, poi cioccolato al latte, liquore di mele, uvetta e prugne cotte. Se dicessimo che c’è un sentore di genziana, non sbaglieremmo. Il finale è lungo, tutto su marron glacé, un ritorno del cuoio e frutta sotto spirito. Molto buono, davvero particolare – ha un che di old-school, e la cosa fa specie se pensiamo che nel bicchiere c’è un whisky Inglese di soli quattro anni… 88/100.

Bimber Ex-Sherry Cask #136 Distillery Only (2016/2020, OB, 58,1%)
Qui cambiano i colori, siamo su un profilo un po’ più autunnale, un po’ più ‘arancione’, se vogliamo – ma vogliamo davvero? Forse no. Comunque. Il profilo resta meno aperto, meno ruffiano magari: c’è un lievissimo sentore sulfureo, ma molto distante. Segue poi un’inaspettata frutta gialla sotto spirito, con mele e pesche. Il tutto come coperto da una lieve coltre polverosa, con anche vecchi utensili di ottone e ‘vecchi metalli’, se capite cosa intendiamo. Poi, certo, sentori più tradizionali, con un po’ di marzapane e di albicocche disidratate. Il palato è molto coerente, resta ugualmente arancione, ma complessivamente è più pieno e convincente. Tanto tabacco al palato (tabacco dolce). Albicocca secca, mela disidratata e succo di mela filtrato. Tuorlo d’uovo e cioccolato, con un che di scorza di arancia amara. Il finale riprende il tabacco (proprio tabacco da pipa dolce, magari aromatizzato) e gli unisce mela e cioccolato bianco. 86/100. Buono, non c’è nulla da dire: lo teniamo un paio di punti sotto all’altro perché quello era molto particolare e strano, questo ci appare più usuale – anche se sono indubbiamente due whisky diversi, molto più diversi di quanto non lo fossero i due ex-Bourbon o i due in Virgin Oak.
Sottofondo musicale consigliato: Rejjie Snow feat. Cam O’bi, Krondon – The Rain.
2 thoughts on “The Bimber Parade: 6 single casks a confronto”
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[…] più giovani e scriviamo con uno stile tremendamente barocco…Finora abbiamo recensito random poche cose, ora è tempo di immergerci seriamente all’interno del core range di Dariusz & […]