Difficile scegliere parole, in giorni come questi. Ti abbiamo conosciuto più di 10 anni fa al banchetto del Milano Whisky Festival, mentre sbarbati cercavamo di scroccarti dei samples; da quel momento, ci hai fatto entrare pian piano nella tua vita, fatta di Fiorenza, innanzitutto, e di molto altro – ma tutto ben custodito, tutto tenuto rigorosamente lontano dalla luce dei riflettori, con il riserbo e l’eleganza che ti sono sempre appartenuti.
Ci hai dato fiducia, nel tempo, e ci hai dato l’opportunità, straordinaria, di parlare di whisky e di lavorare con il whisky al tuo fianco. Diventando tuoi collaboratori abbiamo fatto tesoro delle nostre lunghe conversazioni – che non erano solo di lavoro, di whisky e sul whisky, ma toccavano temi sempre più ampi, a testimonianza di una profondità culturale e umana davvero rara, in questo tempo e in questo mondo.
Dell’uomo non parleremo, ci teniamo strette le nostre considerazioni e le nostre memorie, che vogliamo restino private e personali. Del professionista, però, vogliamo ricordare quella che porteremo con noi come tua più grande lezione: la passione e la profonda conoscenza del prodotto come motori principali del lavoro, sempre affrontato provando a guardare alle cose da una prospettiva decentrata, non scontata, mai banale.
Ci mancherai moltissimo, Maurizio.
Jacopo, Giacomo

3 thoughts on “Per Maurizio Cagnolati”
Quest’anno di merda si è portato via anche lui.
Cari Jacopo e GIacomo,
Molto toccante e discreta quanto lui la vostra testimonianza. Credo che i riflettori non servissero a Maurizio. Certe persone brillano di luce propria, e per quanto si nascondano non possono fare a meno di illuminarci.
Fabrizio
Grazie mille, Fabrizio. Apprezziamo molto il tuo commento. A presto!