Ah beh, Aberlour… Cosa si può dire di questa distilleria (per altro bellissima) che non abbiamo già scritto? Niente, quindi a posto così. Speyside, invecchiamenti in sherry, malto di qualità, proprietà di Pernod Ricard, grande diffusione in Francia. Oggi siamo stitici sulle info e sugli orpelli letterari, percui invece di descrivervi i fiorellini che adornano il ridente paesino omonimo di Aberlour, oppure il menu del Mash Tun, dove esposte in bella vista ci sono decine di bottiglie di Glenfarclas da paura, passiamo subito alla recensione. Abbiamo nel bicchiere una release recente del 18 anni, che abbiamo già assaggiato parecchi anni fa quando ancora le bottiglie erano da 70 cl e non da 50 cl. Diamogli una seconda chance. Il colore è un rame rossastro.

N: peccato la mamma non ci abbia mai dato questo whisky invece dello Zuegg per la merenda di metà mattina a scuola. Una succosità brillante si scatena immediatamente, con lo sherry che porta con sé una dote di suggestioni che vanno dalla pesca al mango, dalle nespole al punch al mandarino, dal succo tropicale alle gelée ai frutti rossi. Oltre alla frutta, però, c’è altro: innanzitutto del cioccolato al latte (anzi, le praline ripiene di ribes), poi una parte più fresca, che diremmo di anice stellato. Il mix, anche se non particolarmente originale, di sicuro è piacevolissimo. Da sottolineare come l’intensità aromatica sia come il socialismo negli anni ’70: in espansione infinita.
P: piuttosto avvolgente e cioccolatoso, si apre con questo sorso morbido in cui fanno capolino anche tocchi di caffè della moka. La frutta non è scomparsa, tranquilli. Arriva dopo, ma quando arriva è ancora centrata sulla pesca e su marmellata di albicocche e arancia. Prugne anche, con pure qualche dattero. Poi tocca alla parte vinosa, che al naso era meno evidente, accompagnata da spezie del legno leggere (macis) e crostata di caramello alle noci pecan. Ancora cioccolato al latte, e un filo di legno. Di nuovo, non originalissimo, ma solido e perfettamente equilibrato.
F: media lunghezza, alta goduria: cioccolato, noci, prugne e tamarindo. E un guizzo di arancia che rende tutto più vivace.
Quando si pensa a un whisky pieno, che dà soddisfazione ai sensi e non solo al nostro cervello malato di nerd, bisognerebbe pensare a questo Aberlour 18. Uno Speysider in sherry rotondo, dove tutto sta al suo posto, che rimane sul lato positivo della Forza, tra frutta, caramello e frutta secca, senza sfumature freak o sporchine. Un bravissimo ragazzo, che si applica pure: lo premiamo con un 87/100. Dopodiché, qualche difettuccio affascinante in più non sarebbe guastato, lo avrebbe reso più memorabile.
Sottofondo musicale consigliato: Offlaga Disco Pax – Robespierre