Il magico Ansalone, l’uomo che ha elevato il turpiloquio a forma d’arte e la fotografia di bottiglie a poesia, ci ha portato dalla Baviera un po’ di sample delle ultime release della gloriosa serie Diageo “Flora & Fauna”. Lanciata a inizio anni ’90 dall’allora United Distillers, racchiudeva single malt di distillerie del gruppo solitamente utilizzate per i blended. Su ogni espressione, in etichetta campeggiava il disegno di un animale scozzese, dalle anatre agli scoiattoli, ed è per questo che il mitico Michael Jackson (lo scrittore, non il cantante con la passione per l’infanzia) le diede il soprannome di “Flora & Fauna”. E ora che ci siamo sfogati con il nozionismo, possiamo bere questo Auchroisk 10 anni.
N: non siamo a Houston, ma abbiamo un problema. Il naso è quasi respingente: è tutto governato dal senso di lievito e di fermentato, che dal new make vira sulla carruba e la Pompelmosoda andata a male. Non esattamente la descrizione di un attimo di piacevolezza. Bucce di agrumi, mela verde, caramello un po’ artificiale. C’è poi un senso di erba secca e fieno fermentato che ricorda il mash. E sta qui il problema principale: sembra un whisky infinitamente più acerbo e impreparato rispetto a un dieci anni. Chiudiamo con la sentenza di uno di noi: “Alpenliebe su cui ha pisciato un gatto”. E se lo dice Diogene dal fondo della sua botte, noi non ci sentiamo di smentirlo fino in fondo.
P: migliora, ma non svolta. C’è ancora cereale crudo, chicco di malto proprio. Il doppio binario è quello della dolcezza (vaniglia, zucchero, miele, barretta di cereali con frutti essiccati) e dell’acidità spinta agrumata, non ben definita, tra pompelmo e mela renetta, o forse yogurt al limone. Piuttosto blando come corpo, piuttosto sciapo come influenza della botte, con una leggera nota di segatura. Piuttosto inutile, come la colazione di chi è a dieta.
F: qui invece si fa proprio spiacevole. Corto, quasi polveroso e amaricante: pasta di pane acida e té Earl grey, secco e legnosetto.
La tentazione è una stroncatura ancor più drastica, ma ci fermiamo a 75/100, che è il voto del nostro benchmark, il Glen Grant 5 anni. Il quale forse sarà meno vivace, ma ha anche meno difetti di questo Auchroisk. Il fatto è che non ci sono motivi per berlo, ahinoi. Non ha la freschezza per essere un summer dram disimpegnato, non ha la struttura per essere uno Speysider gustoso e non ha la pulizia facile degli entry level. In generale, non si capisce tanto la scelta di elevare al rango di unico imbottigliamento come Single Malt di distilleria un liquido che, onestamente, fa rimpiangere la scelta di farlo finire tutto nei blended: non rende proprio giustizia alla distilleria.
Sottofondo musicale consigliato: Unknown Mortal Orchestra – Necessary evil
2 thoughts on “Auchroisk 10 yo ‘Flora & fauna’ (2021, OB, 43%)”
[…] noi esaminiamo gli imbottigliamenti 2021 della serie Flora & Fauna di Diageo. L’Auchroisk ci aveva deluso almeno quanto la svolta religiosa di Claudia Kohl, speriamo in meglio. Peggio, […]
[…] che altre espressioni della serie ci avevano immensamente deluso, esultiamo per un whisky tutto sommato gradevole, ben fatto, discreto e senza difetti […]