Da pochi mesi BenRiach si è rifatta il vestito, e ha presentato un nuovo core range, con nuovi imbottigliamenti, nuove etichette, nuovo packaging. Alla base di questa nuova gamma ci sono quattro whisky con età dichiarata: due 10 e due 12 anni, in entrambi i casi in due versioni, torbata e non. Questa non è una novità: BenRiach produce una quota di whisky heavily peated già dal 1983, quando ancora la proprietà era del gruppo Seagram – la popolarità di questa versione ha fatto sì che anche Billy Walker abbia mantenuto questo stile, che ormai identifica pienamente la distilleria. Oggi assaggiamo la coppia di non torbati, la prossima settimana assaggeremo quell’altra.
BENRIACH 10 YO (2020, OB, 43%)

Un mix di Virgin Oak, Sherry e Bourbon Casks.
N: molto aromatico e aperto, la prima nota che ci investe è un mix di pasta di mandorle, vaniglia e cocco essiccato. Ma non pensiate ad un naso tutto sdolcinato e cremoso: c’è infatti una patina verde, come di clorofilla, che rinfresca molto (ma anche un po’ artificiale, con un che di dentifricio), e anche una nota di mandorla fresca – e la frutta, tutta giocata tra pera e mela, è semplice ma deliziosa. Un poco di uva passa e di piccoli frutti rossi (fragoline di bosco).
P: abbastanza leggero e fresco; piuttosto coerente, il palato fa emergere un po’ di più la materia prima – c’è il malto, erbaceo e quasi amaricante. Buccia di mandorla. Poi c’è ancora tutta quella componente fruttata e cremosa, ma poco dolce. Il distillato di BenRiach, erbaceo e acidino di suo, tende qui a dominare – albedo, agrumi. Un ricordo di kiwi.
F: corto, secco, tra limone e una (pellicina di) frutta secca. Chicco d’orzo.
Semplice e gradevolissimo, sembra un malto perfetto da bere senza pensieri, durante un aperitivo: leggero, fresco e con una bella acidità, non resterà impresso nel cuore in modo indelebile ma fa il suo mestiere con serietà e abnegazione. 82/100.
BENRIACH 12 YO (2020, OB, 43%)

Questa volta la miscela di botti comprende ex-Sherry, ex-Bourbon ed ex-Porto.
N: molto curioso, esibisce delle note ‘agrodolci’ molto curiose (c’è perfino uno tra di noi che ha detto ‘salsa Ponzu’ – per pudore non riveleremo il suo nome). C’è una freschezza agrumata notevole, con un senso di acidità che si promette esorbitante. Un che di legno umido, di cantina (e questo è un sentore che spesso troviamo negli ex-Porto). Un po’ di albicocca secca, tanto toffee, caramella mou. Una folgorazione: banco della gastronomia!, con quel mix di profumi agrodolci… Tanta frutta, una coulis di frutta forse?
P: qui la frutta rossa si sente molto di più, ma la suggestione che ci colpisce maggiormente è quella di pesche al vino. Per il resto è più compiutamente dolce rispetto al naso, l’acidità regredisce in favore di caramello, mou – anche qui coulis di frutta rossa, fragola diremmo. Resta in sottofondo una lieve nota amarina ed erbacea, ancora di buccia di mandorla. Marmellata d’arancia.
F: lungo, pieno, molto grasso e fruttato. Burroso (brioche integrale ai frutti rossi), tanto toffee. Ancora moltissima mandorla.
84/100. Anche qui dobbiamo subito riconoscere una grandissima bevibilità, al limite del pericoloso. Piacevole e fruttato, qui la sensazione è di una maggiore struttura, di una maggiore dolcezza e – come dire – di una maggiore ‘importanza’. In tutta onestà, il palato e il finale ci convincono più che il naso, ma lo sapete che di solito noi abbiamo quel problema lì con le botti ex-Porto – che pure qui regalano dei twist molto interessanti. L’intera gamma si trova in vendita, tra gli altri, su Aquavitae. Grazie mille a Mirko di Fine Spirits per i campioni!
Sottofondo musicale consigliato: North of Loreto – Hornella.
2 thoughts on “BenRiach 10 yo (2020, OB, 43%) vs BenRiach 12 yo (2020, OB, 43%)”
[…] per produrre anche malto torbato, ha da poco rivoluzionato il suo core range, che abbiamo recensito qui e qui. Una sistemata indispensabile e se non ne siete convinti l’invito è a farsi un giro […]
[…] BenRiach 10 yo (2020, OB, 43%) – 82/100 […]