CRAGGANMORE 12 YO (2019, ob, 58,4%)

Avevamo conosciuto questo Cragganmore il 15 ottobre scorso, quando l’avevamo assaggiato a Londra durante il lancio ufficiale delle Special Release 2019; al primo assaggio era piaciuto ma aveva lasciato una strana sensazione, come di qualcosa di innaturale – e d’altro canto, era proprio questo il preconcetto con cui l’avevamo avvicinato… Un Cragganmore torbato? Come, cosa? Dopo diversi mesi di profonda riflessione, torniamo ad assaggiarlo, per vedere se quella impressione era veritiera o meno…

N: sulle prime appare piuttosto pungente, con la componente alcolica che non resta in disparte né però risulta aggressiva, e anche abbastanza ‘verde’, con nitide note lime e limone persiano (nero, affumicato: la torba si sente ma appare piuttosto delicata, un po’ come l’approccio alla partita di Eriksen nei suoi primi mesi di Inter). Vaniglia, pera acerba; complessivamente piuttosto fresco, con sentori di… peperone verde! Torba erbacea, non troppo affumicata.

P: proseguono le sensazioni più inaspettate che avevamo trovato al naso, anzi ne risultano quasi potenziate: canfora bruciata, friggitelli grigliati e abbrustoliti. Ghiacciolo al limone, ancora limone nero. C’è anche un tocco acido, come di… vomitino di bambino? Certo, detto al palato suona strano… Di certo, meno fumo e più torba, qui, ed è una torba che non è né marina né minerale, ma lascia una pura sensazione vegetale. Erbaceo.

F. ancora erbaceo, con note evidenti di timo affumicato; anche lime.

Ci dobbiamo ricredere: forse un Cragganmore torbato resta una cosa non così naturale, ma non vogliamo forse lasciarsi prendere dal gusto dell’innovazione, della trouvaille, quando son ben fatte? Abbiamo di fronte una vera ode alla materia prima e alla nudità, come se fosse un new make torbato delicatamente cesellato dal tempo, che non ne ha intaccato i tratti distintivi. Un punto in più per la perfetta integrazione dell’alcol: 87/100.

Sottofondo musicale consigliato: Queen – One vision.