Oggi affrontiamo un whisky particolare, un vintage di Highland Park (cosa già rara di per sé) invecchiato per lo più in botti di quercia americana ‘stagionate’ in Sherry. Fare ora un discorso sull’influsso del legno e quello di ciò che c’è stato dentro prima del whisky sarebbe molto lungo, e c’è chi lo sa fare molto meglio di noi (date un’occhiata, ad esempio, a questo bell’articolo di Davide, commenti compresi). Riportiamo però le parole di Gerry Tosh di HP: “il fattore che più influenza il sapore del whisky è il tipo di legno in cui il whisky matura. Alla Highland Park noi usiamo costose botti stagionate con sherry [ovvero botti ‘vergini’ riempite per qualche tempo con sherry, n.d.wf.]; quelle fatte di quercia americana danno al whisky una dolce, cremosa vaniglia e dolci sapori di cocco che permettono all’aromatica affumicatura dei nostri distillati di esprimersi appieno. Anche alcune botti refill di quercia europea stagionate con sherry sono state usate in questo vintage del 1997 per portare complessità, una dolcezza agrumata e quel senso di bilanciamento così importante per gli Highland Park”. Vediamo come tutte queste parole si comportano, una volta nel bicchiere.
N: un naso che mostra tutte le caratteristiche degli Highland Park, a partire da certe note minerali molto intriganti e davvero peculiari. Un po’ di salamoia (potremmo azzardare, capperi in salamoia?). Accanto, pian piano crescono note ‘dolci’ e fruttate, che confermano quanto sappiamo sull’invecchiamento: frutta cotta, soprattutto (prugne in quantità, uvetta), anche se non è per nulla un profilo greve, grazie a un apporto di liquirizia leggera, frutta gialla e vaniglia. Marzapane.
P: rispetto al naso, in più ha note leggermente affumicate, che danno profondità a una gamma di sapori piuttosto intensi: vaniglia, créme caramel, poi frutta secca (nocciola… anzi, cioccolato al latte con nocciola). Sfumature agrumate e tanto malto croccante (fette biscottate), sempre con note amarognole. Punte di frutti rossi, qua e là. Si sente molto la dicotomia miele / malto, con grande eleganza e con una rotondità non priva di intriganti spigoli.
F: non lunghissimo, ma intenso, tutto su malto e frutti rossi. Vaniglia.
Ha 12 anni: non c’è confronto col 12 anni ufficiale, e forse neppure col 15. Questo vintage, originariamente solo per duty free, è decisamente più buono, più complesso, più soddisfacente: si sente decisamente di più l’influenza dello sherry e tutto quanto è più intenso, nonostante la gradazione. Bravi, ci piace molto. 85/100 è il nostro giudizio, e qui potete leggere le tasting notes di Gavin e Tom.
Sottofondo musicale consigliato: Talking Heads – Take me to the river.
One thought on “Highland Park 1997 (2009, OB ‘travel retail’, 40%)”
[…] Highland Park 1998 (2009, OB, travel retail, 40%) – 85/100 […]