Non ne avremo bevuti moltissimi, ma di sicuro i Rosebank sono whisky che a noi piacciono tanto: la delicatezza dello stile delle Lowlands si unisce generalmente ad una personalità difficile da eguagliare nel sud della Scozia. Nella mal riposta speranza che prima o poi la distilleria riapra, oggi ci avviciniamo ad un Rosebank di 30 anni imbottigliato nel 2005 da Silver Seal (di cui già assaggiammo tempo fa un 20 anni davvero magnifico). Il colore è dorato.
N: dalla coltre dei suoi 54,8% (che inizialmente sono predominanti) iniziano a stagliarsi un malto dolce e robusto e un po’ di vaniglia. La tipiche note floreali ed erbacee di Rosebank tendono a restare un po’ nascoste. Abbisogna di tempo per aprirsi: frutta disidratata (uvetta, soprattutto); agrumi, sempre di più (limone, cedro?). Note di mandorla. Il lato agrumato aumenta con tempo e acqua, regalando nitidi sentori di scorza di limone (o forse della parte bianca della buccia del limone, è acidino e amaro). L’acqua porta anche un po’ d’anice.
P: piuttosto fruttato (frutta gialla soprattutto), ma cask strenght resta un po’ ostico, l’alcol disturba un po’. A colpire piacevolmente, più che la varietà dei sapori, è l’intensità del sapore di malto, accompagnato da un lato erbaceo (fieno) piuttosto amaro. Miele. Succo di limone. Con acqua, diventa molto più beverino, anche se le sfumature ‘vegetali’ che speravamo non esplodono mai. Resta un sapore di malto, fresco e buono, resta nitido l’agrume. Cedro candito.
F: lievemente fruttato (frutta gialla, frutti tropicali, inattesi, soprattutto mango, forse?). Vince ancora una volta il malto.
Consigliamo caldamente di avere pazienza e di aggiungere un bel po’ d’acqua perché cambierà l’esperienza complessiva, che vede nel lato agrumato il suo picco sensoriale. Ammirevole il modo in cui questo malto resiste alla tentazione del legno (forse perfino troppo strenuamente) e dalle contaminazioni che uno si potrebbe attendere da 30 anni in botte: onestamente, però, dobbiamo dire di non aver trovato quel tripudio di delicata complessità che avevamo invece ammirato nel 20 anni di Silver Seal del 2011. Serge non la pensa così, ed anzi loda questo Rosebank più di quanto non faccia col nostro favorito: nel dubbio di aver sbagliato qualcosa, non possiamo che augurarci di poterlo bere (di poterli bere entrambi, magari affiancati) di nuovo! Nell’attesa, la nostra valutazione è di 84/100, che non si pensi che alla fine non ci è piaciuto.
Sottofondo musicale consigliato: Cocorosie – Lemonade, dall’album Grey Oceans.
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