Qualche premessa, in ordine sparso: innanzitutto, si sappia che Longrow altro non è che il nome della versione torbata del whisky distillato a Campbeltown presso la Springbank Distillery. Poi, si sappia che questo è un whisky di circa sette anni, di cui cinque e mezzo in botti ex-bourbon e uno e mezzo in botti di Barolo della prestigiosa cantina italiana di Angelo Gaja. Infine, si sappia che il colore è ramato, a dimostrazione che sì, il Barolo un qualcosa l’ha lasciato…
N: lo annusi e lo sai: è Longrow. E’ torbato in quel modo lì che solo alla Springbank: ha senso per qualcun altro? Non ne dubitiamo. La torbatura è sobria, composta: ci sono poi note ‘sporche’ tipicamente Longrow (suggestione di dado, di sugo di carne…), delicate, che si integrano perfettamente nel contesto. Tanti tanti agrumi, soprattutto – diremmo – marmellata d’arancia. Il bourbon porta note di vaniglia, arrotondando un naso bello cremoso. Con acqua, il lato ‘vinoso’ aumenta un po’, con nitide note di inchiostro. Frutta cotta. Il legno lascia il segno: molto speziato, pepe, zenzero.
P: molto cremoso, avvolgente, tutti i sapori sono davvero intensi. Il vino qui ha un impatto decisamente più netto, declinato sul dolce: vin brulée, cannella. L’affumicatura è molto dolce, e va talmente a braccetto con il legno che finisce per confondersi. Tenui note di cioccolato; marmellata d’arancia, bella amara. Vaniglia, zenzero.
F: torna l’affumicato, assieme ad un persistente sapore di legno speziato. Liquirizia. Ancora marmellata d’arancia.
Troppo legno, forse? Questo Longrow è il connubio ben fatto tra botti molto attive (ex-bourbon) e un affinamento in vino altrettanto importante. Il risultato è un malto, ben riconoscibile come Longrow, davvero molto intenso e saporito. Il naso si fa forse preferire rispetto al palato. Jim Murray, nella Whisky Bible, scrive che portare avanti questo esperimento sarebbe, per la Springbank, un po’ come “correre attorno ad un manicomio asserendo d’essere Napoleone”: forse ha ragione, chissà, di certo a lui è piaciuto e a noi pure: 86/100 è il verdetto, qui leggasi del baffuto Serge.
Sottofondo musicale consigliato: una ballad dei Motörhead? Sì, e non ci sia imbarazzo per la voce di Lemmy. Quindi Motörhead – One more fucking time, dall’album We are Motörhead.
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4 thoughts on “Longrow 7 yo Gaja Barolo finish (2008, OB, 55,8%)”
[…] in botti improbabili, chissà se questo esperimento sarà ben riuscito (come, ad esempio, il Longrow maturato in Barolo Gaja) o meno… Il colore è […]
[…] 7 in botti refill-sherry e 4 in Cabernet-Sauvignon… Sì, suona strano, lo sappiamo, ma con il Longrow finito in Barolo ci era andata davvero bene! Il colore è […]
[…] Longrow 7 yo Gaja Barolo (2008, OB, 55,8%) – 86/100 […]
[…] qui sotto, abbiamo assaggiato anche un Caol Ila 25 anni di Silver Seal e quell’ottimo Longrow in Barolo… Mica male, […]