Continuiamo la nostra settimana dedicata all’imbottigliatore di Manchester Chorlton con un Blair Athol di 12 anni invecchiato in un first fill bourbon hogshead. Zuc ha a casa l’altro Blair Athol imbottigliato da Chorlton qualche anno fa, ma non l’ha mai recensito. Un “boooo” per lui. Blair Athol è una distilleria del portafoglio Diageo che se ne sta – bellissima – a Pithlocry e di norma il malto viene invecchiato in barili ex sherry. Qui siamo invece nei territori del bourbon, anche se il color ambrato è così carico e scuro che cromaticamente si potrebbe scambiarlo per uno sherry monster. Ce ne sono 290 bottiglie. Si beva.
N: coniamo un nuovo termine: “naso cassettonato”. Nel senso che il legno è un po’ invasivo e chiude le sensazioni, sulle prime. Ci sono foglie autunnali macerate, té infuso, cocco tostato. Col tempo emergono arance, sciroppo d’acero, un mix di frutte cotte con zucchero di canna e cannella: mela, banana, albicocche. Anche parecchia arancia. Spuntano anche accenni di viola, timo affumicato, corteccia profumata di quella che si mette insieme al potpourri come profumatore di ambienti. Con il tempo emerge un bel sigaro cubano.
P: il bourbon non si nasconde più, anzi prende il largo. La triade vaniglia-cocco-legno instaura un solido governo provvisorio sul profilo di questo whisky. Il corpo è grasso, ricorda le crostate di noci pecan e caramello, con l’aggiunta di mele cotte. Il grado è perfetto, non altrettanto l’equilibrio: senza dubbio è sbilanciato sul versante del barile, ma considerando che è un first fill e che il colore è così scuro, c’era da aspettarselo. Ancora té zuccherato, bolo de mel di Madeira (un dolcetto con frutta secca e miele), bucce di mela rossa.
F: torna l’arancia (amara) del naso, in un vortice lunghetto di zucchero di canna brulé, caffè tostato e violetta.
Una botta di botte. Del distillato originale si sente pochino, forse un po’ il corpo grassoccio. Per il resto, sono variazioni sul tema del legno, del bourbon, della maturazione. Non siamo i primi tifosi di questo genere di whisky, ma bisogna dire che in termini tecnici non c’è un solo errore. Semplicemente, è un profilo che a noi sta un po’ stretto, come una camicia slim fit a Zuc. 85/100.
Sottofondo musicale consigliato: Skunk Anansie – Hedonism
