In un mondo con un senso dell’umorismo più spiccato, Armorik sarebbe il perfetto antagonista di Diabolik: un ladro di origine bretone, che invece di girare in Jaguar E-Type compie le sue scorribande su una 2 cavalli. E invece no, è soltanto una distilleria francese che negli ultimi anni è cresciuta molto bene e ha anche cambiato recentemente il packaging. L’impianto sorge in una zona incantevole, a pochi km dalle formazioni di granito rosa, in un posto in cui i frutti di mare sono così buoni che quasi ti viene voglia di rinunciare ai croissant al burro. Poi per fortuna rinsavisci e mangi entrambi, così dopo una settimana di vacanza pesi 6 kg in più. Va beh, parliamo invece di questo 15 anni che ha passato 9 anni in bourbon e 6 in barili ex Oloroso. Ne hanno tirate solo 1.500 bottiglie, quindi in effetti è davvero un’edizione limitata. Il colore è un ambrato chiaro.
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N: parbleu, che ricco bottino di frutta in questo naso! Immediatamente attraente, la mela di Eva doveva profumare così. Ma oltre alla mela croccante (diremmo una Fuji), anche pesca gialla, clementine, ananas candito, perfino una marmellatina di fragole. Davvero delizioso, è uno di quei whisky tuttifrutti che ormai è sempre più difficile trovare. Se si scava sotto questo spesso strato di dolcezza ortofrutticola, si trova anche il legno: abbastanza evidente, con note bipartisan dal bourbon (vaniglia, cocco tostato) e dallo sherry (uvetta). Lo sherry dà anche qualche sfumatura più scura, quasi di tabacco, cacao e noce moscata, perfino cannella. Albicocche secche in crescendo. C’è anche qualcosa di più minerale, quasi di talco e iodio, che fa capolino qui e là e che si accentua nel bicchiere vuoto.
P: non esplosivo, ma di buon impatto. Di nuovo subito fruttato (la stessa frutta di prima), ma la frutta qui è sicuramente più processata: frutta cotta – mele, pere -, frutta glassata adagiata su una crostata. In generale la dolcezza diventa un filo più sfacciata, e ciò non giova all’equilibrio generale del palato, perché stride con le spezie un po’ ruspanti del legno, che spuntano in seconda battuta. Si asciuga, frutta secca, cacao, ma anche chinotto e caramelle al rabarbaro e frutti rossi. Una sensazione vinosa e liquorosa: pan di spagna imbevuto, babà alla fragola.
F: caramello, pesche sciroppate e spezie. Un accenno saponoso. Abbastanza lungo, lascia un bel ricordo di gommosa alle more e un filo di fumino costiero.
Alcune considerazioni insindacabili così, come ci vengono: 1) la frutta al naso è clamorosa; 2) in bocca c’è carattere ma non c’è grazia; 3) vira molto sul dolce; 4) la bocca rimane soddisfatta anche se un filo glicemica; 5) di sicuro ha carattere. Alla fine di questa sincopata arringa ci tocca dare un voto: 85/100, il voto della Democrazia Cristiana, ma anche il voto di un whisky che ha grandissime doti e qualche difetto.
Sottofondo musicale consigliato: Amyl and the Sniffers – I’m not a loser