Alti lai si sono levati in casa Whiskyfacile quando ci siamo accorti che non avevamo mai recensito un Glenkinchie. Oddio, non è che stiamo parlando di Brora eh, però insomma, è comunque una distilleria del parco Diageo, nonché rappresentante dello stile Lowlands nei Classic Malts. Glenkinchie, situata nella valle del Kinchie Burn, a una trentina di km da Edimburgo, è una distilleria abbastanza dimenticata dal turismo degli appassionati, ma può vantare due alambicchi fra i più grandi di Scozia. L’imbottigliamento base è il 12 anni, ma noi che siamo estrosi abbiamo deciso di iniziare le rece con il Distillers Edition. Che – così come tutti gli altri DE – fa un affinamento in barili di sherry, in questo caso Amontillado. Così Zuc e Corrado hanno momentaneamente messo da parte i petardi rarissimi su cui sono soliti concentrarsi nelle loro serate recensorie e hanno bevuto questo. Il colore è oro zecchino.
N: odora di arancione. Nel senso che si apre con suggestioni che casualmente ricordano solo cose arancioni: torta di carote, tanta albicocca un po’ acerba e kumquat. Praticamente un passo alternato fra dolcezza e guizzi acidini, su cui però si innestano anche altre cose: barrette di cereali (quelle con dentro i frutti rossi disidratati), pompelmo, ananas acerbo. Arancione ed acerbo. Servirebbe un altro aggettivo che inizi per A, ma non possiamo dire che sia alcolico, perché in realtà l’alcol è ben integrato. Forse un filo di cacao e nocciole, dato dal finish.
P: abbastanza polveroso. Non polveri sottili, ma cacao in polvere, legno vecchio, tabacco da pipa e spezie miste (soprattutto cannella in polvere, che sta bene con la torta di carote di cui sopra). C’è anche una discreta quantità di bastoncino di liquirizia. La dimensione agrumata del naso sparisce, fa spazio a un’anima più scura, di caramello e cioccolato di Modica, con anche un po’ di noci. La frutta è un po’ piatta, mele e pere senza croccantezza né succosità, diciamo più essiccate che fresche. C’è forse una noticella un po’ sulfurea che fa capolino.
F: frutta secca, agrumi canditi, mele rosse alla cannella. Meglio del palato.
Alla fine è una sorpresa abbastanza piacevole, gli diamo un onesto 83/100. Non è un whisky piacione e facile, può addirittura dare anche un po’ di fastidio, soprattutto al palato. Però ha anche più di una qualità: innanzitutto il corpo, molto interessante per avere solo 43%. E inoltre la buona integrazione del finish con il distillato. Ad ogni modo, olfatto meglio del palato, ma finale meglio di olfatto e palato. Qui lo potete trovare online.
Sottofondo musicale consigliato: R.E.M. – Orange crush
