
All’ultimo Milano Whisky Festival abbiamo fatto la conoscenza di Francesco Spenuso, che per il Gruppo Montenegro ricopre l’ambito ruolo di brand ambassador di Jack Daniel’s in Italia. Dopo un gemellaggio con tanto di scambio di magliette con i vostri recensori preferiti, ci siamo anche scambiati degli assaggi, i gagliardetti di noi atleti dell’etilismo. Samples che ovviamente abbiamo messo via per riberceli con calma a casa. Uno di questi proviene da una bottiglia tanto mitica quanto rara, cioè il Sinatra Select.
Quanto piacesse a Frank Sinatra il Jack Daniel’s lo si può intuire, tanto che sul sito si può trovare anche la ricetta del suo perfect serve, chiamato ovviamente “Frank’s way”. Quanto piaccia all’America “The Voice” è altrettanto evidente. E dunque nel 2015 – nel centesimo anniversario dalla nascita del crooner – la distilleria del Tennessee ha creato questa edizione speciale invecchiata in barili speciali, unici nel loro genere. I “Sinatra barrels” infatti sono costruiti con doghe carbonizzate in cui sono state intagliate scanalature. Il che permette al whiskey di entrare in contatto con gli strati di legno più interni, meno tostati e più attivi. Orsù, dunque, vediamo com’è questo Jack, che si presenta di un bel rame brillante.

N: beh, non si può dire che sia timido. Il primo naso è clamoroso, squaderna un battaglione di sensazioni fruttate esageratamente intense. Cocco, ma soprattutto una quantità mostruosa di banane e melone. E’ come se il legno avesse ceduto molto più velocemente e copiosamente le sue note. Tra le quali c’è anche del vetiver davvero sorprendente, da dopobarba old style. Ci sono poi le classiche note dei Bourbon, con vaniglia e caramello, a cui si aggiungono chiodi di garofano, cannella e Angostura. Qualcosa ricorda la sangria bianca. E sul fondo ecco fave di cacao, o forse liquirizia. Interessante.
P: continua orgogliosamente a giocare nella squadra dei Tuttifrutti, con ancora melone a spadroneggiare. Però qui spunta qualcosa che ci convince meno, cioè un accenno quasi artificiale che ricorda il Polase e un cenno quasi saponoso. Rispetto al naso, un passo indietro. Un po’ di banana, un po’ di cuoio e parecchio caramello. Peccato, ma niente di drammatico. La texture invece è interessante, molto masticabile e denso.
F: caramello, spezie miste e una dolcezza intensa di cola, ma forse è solo suggestione perché in gioventù abbiamo bevuto un Mar Ligure di Jack&Cola.
L’esperimento ha di sicuro un perché, dato che in effetti l’impatto di questi barili particolari influisce eccome sul carattere straordinariamente fruttato e maturo del whiskey. Detto questo, a un naso che ci ha davvero colpiti seguono un palato e un finale più modesti, che ci riportano a terra dopo un decollo entusiastico. La media è dunque un 82/100, con la consapevolezza che un finale un filo meno stucchevole lo avrebbe portato a un paio di punti in più. Se vi pungesse curiosità di provarlo, qui lo trovate.
Sottofondo musicale consigliato (e doveroso): Frank Sinatra – That’s life
One thought on “Jack Daniel’s “Sinatra select” (2021, OB, 45%)”
[…] Jack Daniel’s “Sinatra select” (2021, OB, 45%) – 82/100 […]