Ancora dal whisky bar di Dornoch, ancora a testimoniare l’arroganza delle bevute di Jacopo mentre gli altri componenti di Whiskyfacile stavano a casa, tutti presi con la loro normale routine. Oggi ecco un sample di Glenlochy, distilleria delle Highlands – di Fort William, per la precisione – chiusa nel 1983 e da allora rimasta tendenzialmente nel dimenticatoio, a differenza di altre celebri distillerie ormai introvabili e iconiche. Assaggiamo un single cask di 37 anni, imbottigliato nella serie Rare Old di Gordon & MacPhail, imbottigliatore che quando si tratta di whisky vecchio, beh, diciamo che se ne intende.

N: un pezzetto di storia di fronte al naso. C’è una prima nota profondamente burrosa ed erbacea insieme, cosa davvero inusuale e decisamente piacevole. Abbiamo frutta matura, diremmo una frutta bianca matura, ma come se venisse dal passato: lychees dell’Ottocento. Miele e semi di lino. Quella nota di chiesa che sapete ci fa impazzire – cera e candele spente (da qualche ora), carta vecchia, mobili di legno e il celebre “cassetto della nonna”. Mele in composta e un’oleosità quasi chimica, lievemente fumosa. Ha uno stile ‘antiche Highlands’ veramente, veramente da panico. Arachidi al miele, fudge indurito lasciato lì da chissà quando. Fichi secchi anch’essi dimenticati e impolverati – ma anche, a tratti, una marmellata di fichi fatta in casa.
P: la marmellata di fichi, come in un’anadiplosi da poema cavalleresco popolare in ottave, fa da ponte tra naso e palato, esaltando la piacevolezza di questo whisky. C’è tutto quel che ci aveva esaltato al naso, con carta vecchia e dolce (non vogliamo sembrare hipster: frequentate una sala consultazione di una biblioteca che abbia testi del Settecento o prima, e vedrete: basta che riusciate a prendervi dello spazio al riparo dalle telecamere o dagli occhi attenti dei bibliotecari per strappare un pezzetto di una pagina e assaggiarlo. No non è vero, non fatelo, vi tagliamo le dita se ci provate), chips di mele impolverate, punte di fumo elegante e lontano. Tè, anzi forse infuso d’erbe – quali erbe? Boh, erbe, un senso di tisana di montagna appena balsamico. Una cosa forse abbiamo dimenticato: a 40%, il corpo è pieno e piacevole. Ma forse abbiamo dimenticato anche un senso agrumato molto, molto evidente man mano che passa il tempo (arancia rossa candita, o qualcosa del genere).
F: lungo, intenso, sa di cereali profondi e di miele, di fiori d’arancio e di cera, con una venatura minerale crescente.
Questo Glenlochy è semplicemente fantastico e come succede spesso con whisky distillati 80 anni fa, ci porta la testimonianza di uno stile che forse non c’è più, come del resto è persa per sempre la distilleria. E tanto ci basta ad immalinconirci, diventare sentimentali ed elargire un sontuoso 91/100. Raga ma che cazzo beviamo a fare ancora.
Sottofondo musicale consigliato: Ulver – Everybody’s been burned.
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