Quando Jacopo è stato a Dornoch, dovete sapere, si è praticamente ubriacato di pomeriggio – responsabilmente eh, cosa credete. La visita in distilleria in tarda mattinata è stata impegnativa, il passaggio in warehouse, beh, ancora di più, per tacere della sosta al whisky bar a metà pomeriggio. Non saprà mai ringraziare Phil Thompson abbastanza per l’accoglienza straordinaria. Dopo un pisolino ristoratore e un’ottima cena (cosa non scontata per la Scozia, non facciamo finta di non saperlo), il nostro inviato si è recato nuovamente al whisky bar, perché in fondo è un eroe: e lì ha deciso di assaggiare un paio di whisky, rigorosamente da distillerie chiuse, e possibilmente da distillerie mai incontrate prima. Oggi tocca a Glenesk, distilleria delle Highlands chiusa nel 1985 – e se Serge ne ha bevuti solo 17 nella sua carriera, capirete bene che non possiamo sentirci troppo miseri se mai, prima, ne avevamo assaggiato alcuno. Nello specifico, nel bicchiere troviamo un Glenesk del 1979, imbottigliato 34 anni dopo da Gordon & MacPhail.

N: stranissimo decisamente, impressiona la prima nota, quasi schermante, di aghi di pino e resina, con sentori chimici, come di una raffineria, o forse è un catrame affilato, non sapremmo dire. Ci sono note di verdure, di sedano e limone, di anima delle coste (sbollentate e raffreddate). Ma poi pian piano si apre una quota di frutta antica e quasi eterea, tra melone bianco maturo e una mela aperta e dolce, quasi cotta. Fantastico e unico. Cioccolato bianco e uvetta.
P: molto esplosivo, molto più aperto e ‘normale’ rispetto al naso – anche se certo l’anima erbacea, resinosa e chimica perdura anche al palato. Qui però abbiamo agrumi più evidenti, una maltosità che si mescola a frutta, mele e miele, perfino una nota come di pasta di mandorle liquida (ma cos…). Zenzero candito e mentolo, con qualcosa – qui sì – dì compiutamente torbato (ma senza alcuna concessione al fumo, sia chiaro. A tratti qualcosa perfino di sapido e forse marino (alghe wakame).
P: lungo, durano le wakame e la resina, dura la mela appiccicosa e dura il miele maltoso ed evoluto. Incantevole.
Spigoloso e peculiare, testimonianza di uno stile che non c’è più, forse, di certo testimonianza di una distilleria che non c’è più. Intrigante e difficile, pieno di note inaspettate e sfidanti: insomma, quello che andavamo cercando. 91/100.
Sottofondo musicale consigliato: The human league – Being boiled.
One thought on “Glenesk 1979 (2013, Gordon & Macphail, 46%)”
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