L’accoppiata Signatory Vintage e La Maison du Whisky ha dato diverse soddisfazioni, in passato: e d’altro canto, vista la portata dei giocatori in campo, vien da pensare al Madrid dei Galacticos. Se poi aggiungiamo altri elementi come “Longmorn Distillery” e “sherry cask” comprendiamo bene come ci siano da preparare festeggiamenti in piazza, striscioni eccetera. In effetti la metafora calcistica è veramente stiracchiata, non piace neppure a noi, ma che volete farci: è metà luglio, c’è un’afa orribile e ci sono gli Europei, abbiate pazienza e siate indulgenti verso questi umili scribacchini che tutti i giorni devono inventarsi una stupidaggine da scrivere prima delle loro note di degustazione. Eccoci alle prese dunque con un single cask ex-sherry di Longmorn del già glorioso vintage 1996, selezionato da La Maison du Whisky dallo stock di Signatory, messo in vetro nel 2013 nelle bellissime bottiglie della Cask Strength Collection.

N: che goduria infinita, che spettacolo totale. Questo è il nostro naso ideale di whisky in sherry. Andiamo in ordine sparso: marmellate di frutti rossi, cioccolato (non troppo) fondente, non cheri – in generale è succosissimo, con succo di frutti di bosco, ribes nero, more e lamponi (sia freschi che in marmellata). Sentori acidi, che forse vengono dall’acidità dello sherry – lo sherry quello vero. Aceto balsamico tradizionale. Liquore al caffè, tantissime note di cola e chinotto, “a strafottere”, come direbbe quel tale.
P: incredibile come scompaia l’alcol, nonostante i 57%. Spaventosamente aperto e fruttato, disponibile a lasciarsi sezionare e a farsi godere. Ancora super fruttato e succoso, pare di spremere un frutto immaginario che sia concentrato di more lamponi e ciliegia. Una punta sapida, quasi umami, inaspettata e spettacolare. Cresce, rispetto al naso, la parte extra-frutta: quindi frutta secca, tra noci e crema di marroni, poi ancora mon cheri, un po’ di liquirizia De Rosa (le tabù, avete presente?), ancora caffè. Ancora tanto chinotto e agrumi misti, scuri (succo di arancia rossa). Con acqua, si fa un po’ più cremoso (torta con crema e cioccolato).
F: lunghissimo, tutto su agrumi (arancia rossa e chinotto ancora) e cioccolato/caffè, con punte di legno presenti ma mai prevaricanti. Un poco di polvere e spezie.
Uno sherry d’altri tempi, anche se i tempi sono solo 10 anni fa. Com’è, come non è, di rado troviamo profili di questo genere oggigiorno, ed è un vero disastro, se ci chiedete. Succoso, intenso, profondo, pressoché analcolico – certo non sarà la cosa più estiva del mondo, bisogna concederlo, ma beviamo con l’aria condizionata e dunque non ci importa niente. 91/100.
Sottofondo musicale consigliato: Radiohead – Where bluebirds fly.