Celebriamo la vittoria della semifinale degli Europei (finalmente siamo tornati alle sane vecchie abitudini: partita estiva dell’Italia = sofferenza e cardiopalma) con un whisky che dovrebbe a sua volta celebrare la qualità della botte che l’ha contenuto: Bunnahabhain 15 anni Carn Mor, dalla serie Celebration of the Cask – appunto. Solitamente l’accoppiata Bunna-sherry è azzeccata come quella Mancini-Vialli: cerchiamo conferme nel bicchiere.

N: torba formaggiosa e fragolosa al contempo, mangiare marmellata di fragole davanti a un falò sulla spiaggia. Profondo, molto marino, con torba iodata e acqua salmastra da respirare a pieni polmoni. E anche abbastanza sherry, con foglie di tabacco, fogliame in generale, resina e aghi di pino (parecchi), poi spezie aromatiche (patchouli), torta al caramello e noci di pecan. La cosa eccellente è che resta fresco, e ritorna addirittura il malto allo stato primigenio. Equilibrio perfetto.

P: più bruciato, ma infinitamente buono. Crostata di frutti rossi bruciacchiata, fiocchi di sale, caramello salato. Ancora malto mieloso, zuccherato e sapido. Salsa teriyaki e arachide. Marmellate varie, anche prugna e una cosa che ci attirerà il ludirbio: succo di carota, con la sua bella mineralità! C’è anche dell’inchiostro. Col tempo emerge una torba petrolifera da idrocarburo combusto veramente coi controcazzi, ma che non risulta mai troppo sbilanciata perché gioca bene con la dolcezza dello sherry.

F: lunghissimo, jerky beef alla salsa teriyaki, fumo e marmellate rosse. Succo di carota ancora.

Il naso è semplicemente spettacolare, con un equilibrio quasi perfetto tra anime contrastanti e ruggenti. In bocca si fa un filo meno elegante, ma dannatamente intenso, il che ovviamente non può che farci piacere. Non abbiamo mai citato l’alcol perché è totalmente inesistente seppure a quasi 54 gradi. Riflettendo cos’ì, fra noi, ci viene da dire che Bunna è forse la distilleria su Islay che meglio si sposa con lo sherry. La questione è dibattuta, ma noi dibattiamo così. 88/100.

Sottofondo musicale consigliato: Clinton Fearman – Richman poorman.