Torniamo a Elgin, nel cuore dello Speyside, per fare visita a una distilleria che certo non è tra le più blasonate di Scozia ma che svolge il suo lavoro dignitosamente e che non ha completamente perso di vista il rapporto con la realtà, dato che mantiene dei prezzi civili e un approccio molto ‘onesto’ al business. A noi queste cose piacciono. Assaggiamo oggi il più giovane tra quelli con età dichiarata, ovvero un 12 anni maturato esclusivamente in botti ex-bourbon e imbottigliato a 43%.

N: il profilo è fresco, molto bourbonoso: note di banana, vaniglia e zucchero a velo. Non è però un profilo ricco, ma è in qualche modo secco, sottile, magro come Castillejo appena arrivato in Italia. Diremmo quindi porridge, con la materia prima ancora ben visibile, nuda. Una non così tanto leggera nota di cartone.
P: zuccherino e distillatoso, complessivamente più convincente del naso. Resta viva la quota data dal rovere americano, fatta di vaniglia e crema pasticciera, con ancora banana e zucchero. Limonata zuccherata – l’ingresso dell’agrume contribuisce a rinfrescare e a dare equilibrio. Frutta gialla, succo di mela filtrato.
F: non lunghissimo, non entusiasmante, crema e mela gialla.
Non è affatto un whisky malvagio, e ha un prezzo davvero concorrenziale – anche se intendiamoci, appare adeguato alla qualità complessiva. Questo Glen Moray 12 è sempre un malto semplice, piacevole, mai però particolarmente entusiasmante. Un po’ come il Torino di Cairo, se ci capiamo: fa sempre il suo campionato, eh, ma rischia sempre di retrocedere e si salva solo per il rotto della cuffia. Ingenerosi? Probabilmente sì, ma solo se siete torinisti. 79/100. In vendita, tra gli altri, su Aquavitae.
Sottofondo musicale consigliato: Lous and the Yakuza – Amigo.
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[…] Glen Moray 12 yo (2020, OB, 40%) – 79/100 […]