Torniamo ad assaggiare un’espressione della Scotch Malt Whisky Society, dopo un po’ di tempo di assenza da queste pagine: oggi abbiamo una recensione di un giovane Ardmore di 11 anni, intitolato “Fried Padron peppers tapa” – era una mignon da 10 cl, parte del Membership pack dell’anno scorso.

N: l’affumicatura è intensa, certo: tubo di scappamento, un senso di piazzale Loreto all’ora di punta. Ma c’è anche qualcosa di vegetale, aggressivo: erba fresca, tanti cereali, orzo nudo. Poi, proseguendo sulla nudità, ci sono note di lieviti, di pane, di focaccia; ogni tanto la panificazione va nella direzione della brioche.
P: molto nudo, in grande continuità, perfino più affilato di quanto non sembrasse al naso: tutto coerente, se non fosse per una torba sorprendentemente in ritirata. La dolcezza è basica, è fatta di zucchero liquido. Tanto new make, sentori di distillato di prugne e albicocca; un poco di vaniglia qui e là. Pere Williams.
F: ancora dolce, con zucchero bruciato e un filo di fumo, di chicco d’orzo torbato.
Insomma, apprezziamo la nudità ma nel complesso non è il migliore degli Ardmore: non possiamo dire che abbia dei difetti marchiani, sembra un po’ – sia detto francamente e senza offesa – noiosetto e sempliciotto. Ma sono tante le bottiglie non propriamente ‘necessarie’ nel mondo del whisky, giusto? Diciamo che non è questa la ragione per diventare membro della Society, ma le tante altre botti eccezionali che imbottigliano. 79/100.
Sottofondo musicale consigliato: Janko Nilovic – Drug Song.
One thought on “Ardmore 11 yo 66.121 (2019, SMWS, 58,5%)”
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