L’anno scorso Big Peat, il fortunato blended malt torbato di casa Douglas Laing 3000 bottiglie, ha messo sul mercato un’edizione limitata di 27 anni – si tratta del terzo pezzo della serie “Big Peat Vintage Trilogy“, già composto da un 25 e un 26 anni. I malti di Islay di questa età sono merce rara di questi tempi, anche per questo abbiamo alte aspettative…

N: molto elegante e profondo, l’età ammorbidisce una torba molto, molto aggressiva, che già dal primo impatto appare molto plasticosa (proprio plastica bruciata) e piuttosto marina – ricorda il profumo delle alghe riarse in spiaggia. Fudge, caramello, marron glacée; qualche sentore di caldarroste e castagne. Una nota di chinotto, a testimoniare un agrume piuttosto ‘scuro’. E se ci fosse un che di tabacco, diciamo di humidor di sigari? Ci sbaglieremmo? No. E la liquirizia? C’è anche lei.
P: molto buono. La prima nota che ci viene in mente è il caffelatte, come suggestione piena, nel senso che c’è un qualcosa di arabica tostata abbinata a una grassezza lattiginosa che rimanda proprio al latte caldo. Molto torbato, di torba non tanto bruciata ma più chimica, da plastica, e decisamente meno marino del naso. Ancora un bel po’ di liquirizia. E c’è poi un pasticcino alla frutta, o forse una torta di mandorle e cannella… C’è della pasticceria non banale, però.
F: pulito, tutto sommato, e relativamente lungo, ancora giocato su liquirizia, plastica bruciata e una certa, discreta dolcezza vanigliosa e agrumata.
88/100. Bene bravi bis. Un eccellente blended malt, in grado di stuzzicare anche le papille dei bevitori più esperti, con l’eleganza dell’età unita alla pienezza della torba. Grazie a Dramfool, imbottigliatore indipendente che ha organizzato alcuni tasting online durante la quarantena, per il campione – questa era una delle due degustazioni celebrative del Feis Ile 2020.
Sottofondo musicale consigliato: Jay Z – The Story of O.J.
One thought on “Big Peat 27 yo (1992/2019, Douglas Laing, 48,3%)”
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