Glencadam è una di quelle distillerie che portiamo nel cuore, anche se non spicca per nessuna dote eccezionale: un po’ come certi piccoli fuoriclasse delle squadre di provincia, certi giocatori ‘normali’ che in alcuni contesti spiccano per spirito di sacrificio e dedizione alla maglia e che per questo diventano idoli dei tifosi; e di cui dici sempre “ah, se avesse avuto un procuratore migliore chissà che carriera che avrebbe fatto”. Ecco, per noi Glencadam è così: tutti i suoi whisky generalmente sono buoni, sono sempre onesti e migliori di quello che ti aspetti e sempre leggermente più complessi delle attese – attese veicolate dal generale silenzio che pervade l’attività della distillera e da una presentazione decisamente poco catchy, in questi tempi dominati da Instagram. E dunque oggi proviamo a far ripetere il miracolo: grazie a Corrado, assaggiamo Glencadam 13 anni “The Re-Awakening“, messo sul mercato per celebrare la riapertura della distilleria, avvenuta nel 2003.

N: oscilla allegramente tra un profilo erbaceo (fiori di campo, orzo, polline, frosties) e qualcosa di più ricco, che ci ricorda una brioche all’albicocca. Miele, frutta gialla (tantissime mele). Mandorla più zucchero glassato e il risultato è un bel confetto. Non fraintendete comunque, perché resta tendente all’austero. Classico, whiskoso, ben fatto.

P: ingresso in bocca importante, corposo e viscoso. Anche qui il palato inizia caldo, con una bella dolcezza succosa da botti ex bourbon (mele e albicocche fresche e mature), per poi virare come da copione su un lato erbaceo davvero interessante. Torna infatti la materia prima, orzo e biscotto.

F: medio, una bella spezia tipo zafferano e pepe bianco, ancora malto.

Un whisky giallo: sia la frutta che il cereale e la spezia restituiscono questo senso cromatico. Un vero Glencadam, nella misura in cui questa è distilleria che sa giostrare bene e con equilibrio un lato maltoso austero e uno più fruttato e piacione. Non ce n’è, ci piace anche questo: 85/100.

Sottofondo musicale consigliato: Men I trust – Lauren.