Al Milano Whisky festival dell’anno scorso girava un losco figuro con pochi capelli e bottiglie sotto al cappotto, bottiglie che proponeva agli amici con fare carbonaro e vagamente criminale – insomma, come potete uno che ci piace. Questo figuro ci ha omaggiato di un sample di un Blair Athol di 30 anni di Jack Wiebers: potevamo forse rifiutare? Potevamo forse esimerci dall’assaggiarlo? Giammai. E dunque eccoci qui.
N: uh, che pienezza, che profondità, che bontà. Impattiamo subito su un monumento di favo di miele, poi arriva un bastimento carico carico di… frutta tropicale ipermatura, papaya e maracuja quasi passate. Chinotto, un sentore di scorza di agrume; c’è un mentolato zuccherino, molto denso e particolare. Aghi di pino. Marmellata di pesca, o forse di albicocca. Eccellente.
P: esplosivo, molto buono, anche se vista la gradazione l’alcol punge fin troppo, appare un slegato. È un succo di frutta tropicale zuccherino e dolce, con infuse delle erbe, eucalipto e genziana – a dispetto della bontà di questo whisky, speriamo che nessuno lo faccia davvero. Ancora chinotto. Caramelle al rabarbaro.
F: lungo e persistente, ancora tropical, dolceamaro, molto erbaceo e balsamico.
91/100, senza indugi. Peccato solo per quel palato così alcolico in impatto, saremmo stati ancora più alti con il voto probabilmente – ma intendiamoci, siamo di fronte a un campionissimo e la colpa è nostra che non abbiamo avuto cuore di diluire con acqua. Grazie Riccardo, aspettiamo che tu ci stupisca anche quest’anno.
Sottofondo musicale consigliato: Clarence Carter – Snatching it back.
[youtube https://www.youtube.com/watch?v=b5Ksl4-H2PA]
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[…] sguazziamo nel suo acquario e sorseggiamo un Deanston di 19 anni. Reggerà il confronto con il clamoroso Blair Athol della stessa serie ‘Fighting fish’ che già abbiamo avuto la fortuna di assaggiare? […]