Kilchoman non è più il neonato scatenato di Islay, la promessa di una gloria ancora lontana nel tempo. La distilleria si avvicina infatti al decimo anno di attività (a proposito voci di corridoio sussurrano che al Milano Whisky Festival potremo proporvi nei nostri terzetti in collaborazione con Beija Flor proprio l’imbottigliamento celebrativo dei primi due lustri) e va considerata oramai come una solida realtà. In attesa della nascita di un vero e proprio core range, l’uscita di alcuni imbottigliamenti, come il “Loch Gorm” o il “100% Islay”, è diventata un appuntamento annuale molto atteso dagli appassionati. Oggi assaggiamo un’altra release fissa di Kilchoman, il Machir Bay, che per il 2015 è ottenuto da malto invecchiato per cinque anni e mezzo esclusivamente in barili ex bourbon, con un passaggio finale di sei mesi in botti ex sherry Oloroso.
N: lo capiremo solo noi forse, ma ci pare un naso ‘spumoso’, d’un fumo aromatico denso ma rarefatto che invade le narici. Questa sensazione, attraverso i suoi aromi, ci conduce in due dimensioni opposte ma complementari: un’onda schiumosa di mare, di spuma appunto, che si trasfigura però in un grumo etereo di zucchero filato. Poi per il resto siamo di fronte alla felice banalità dei descrittori: molto ittico, intensamente marino; d’una torba pesante, organica e spessamente fumosa. Zolfanello, catrame e lana bagnata. E poi una crema alla vaniglia, tuorlo d’uovo, marshmallows. E una suggestione di after eights.
P: presenta una bella evoluzione, che si compie dentro a un contesto d’intensità notevole. Attacca sull’acqua di mare, salino e tagliente, per poi entrare in una fase intermedia di dolcezza trattenuta, mai ruffiana (vaniglia e zucchero filato, ancora); infine, si richiude prepotentemente su note decise di limone e altre ancora più straripanti di torba catramosa. Un che di mentolato, di eucalipto e vagamente medicinale accompagna il tutto.
F: avete mai fumato un bong? Sì? Allora riconoscerete la profondità di certe note catramose, oleose e smoggose che accompagnano la fine (se mai arriverà) di questo dram.
Come quasi tutti i Kilchoman anche questo Machir Bay è piuttosto impegnativo, soprattutto al palato. Questo, che è l’imbottigliamento di base della casa con un prezzo di circa 45 euro, non fa eccezione e parlare di prodotto estremo è sicuramente appropriato. Ad ogni modo, pur assalendo il bevitore senza pietà, ci è sembrato equilibrato e ci va di premiarlo: 86/100.
Sottofondo musicale consigliato: Rush – Spirit of the radio
[youtube https://www.youtube.com/watch?v=5Tq-UsaRchI&w=420&h=315]
2 thoughts on “Kilchoman Machir Bay (2015, OB, 46%)”
[…] Kilchoman Machir Bay (2015, OB, 46%) – 86/100 […]
[…] sul luogo del misfatto: avevamo assaggiato il Machir Bay nella sua versione del 2015, adesso proviamo un batch dell’anno successivo […]