Non riusciamo proprio ad allontanarci dall’isola… e allora eccoci alle prese con un Bruichladdich 10 anni, di inizio ani ’80, importato in Italia dal prode Rinaldi. Come si sa, a differenza delle altre distillerie del luogo, Bruichladdich (e Bunnahabhain con lei) non è solita produrre whisky dagli intensi aromi torbati (tolte le edizioni speciali di Port Charlotte e Octomore), per quanto il malto sia sì torbato, attorno ai 3-5 ppm. Via, si annusi.
N: un po’ alcolico. Spicca fin da subito una nota ‘sporca’, di whisky vecchio, che sta tra la cera d’api e -soprattutto- la propoli, che si fa sempre più intensa (è al limite del ‘macerato’, vecchia carta umida). Una veterinaria ci dice cane bagnato (?!). Poi, più sotto, lotta per emergere una ‘dolcezza’ morbida, con anche – forse – l’apporto di qualche botte ex-sherry: marshmellow, frutta varia (gialla, innanzitutto: pera e albicocca; e cotta, diremmo), vaniglia. Si sente il malto (fette biscottate), col tempo tende a farsi ancora più erbaceo / propoloso.
P: ancora quella nota di cera, di stoppino. Complessivamente tende verso l’amaro di un malto mineralino ed erbaceo (erbe secche, quasi mentolato, ma anche nocciola); non perde però le note più dolci e rotonde del naso, quindi: biscotti digestive, vaniglia, cacao amaro.
F: tutto sull’amaro, erbaceo, maltoso, cera (l’unico accenno dolce è proprio di biscotto ai cereali); intensità e durata sono nella media.
Quando l’abbiamo riassaggiato alla degustazione di Corbetta, a onor del vero ci è parso molto meno ‘propoloso’ e decisamente più fruttato. Forse un po’ d’ossigeno in più (il nostro sample era da bottiglia appena aperta, circa una settimana prima della degustazione) ha smussato gli angoli e restituito le originali proprietà? Boh, forse che sì, forse che no, che sarà, che sarà, sarà quel che sarà; noi registriamo la nostra esperienza contingente, non spariamo giudizi assoluti, e dunque la risolviamo con un 80/100.
Sottofondo musicale consigliato: Blur – Beetlebum.
One thought on “Bruichladdich 10 yo (Rinaldi Import, anni ’80, 43%)”
Oibò, solo 80/100? Per carità, niente da aggiungere alla vostra già ricca descrizione, ma a me ha davvero sorpreso l’intensità dell’aroma. Sarò un fan delle note fruttate e della propoli 🙂 o sarà probabilmente che è stato il primo assaggio della serata, ma io avrei quasi quasi voluto votarlo (eresia!) come il migliore dei quattro, anche del Lagavulin16, che è ovviamente tutt’altro prodotto.