Ci siamo, ci siamo! Domani finalmente Ardbeg presenterà al pubblico “Auriverdes”, il nuovo nato in casa Louis Vuitton; nuovo nato che dovrebbe unire le velleità alcoliche di uno scozzese all’estro di un dribbling di Neymar (“Auriverdes” allude ovviamente ai colori del Brasile)… Il risultato del matrimonio sarà più simile alle fughe di George Best o alle nottate di Adriano? Arrovellandoci su questi quesiti fondamentali, chiudiamo con il core range di Ardbeg e assaggiamo il “Corryvreckan”, miscela di botti senza età dichiarata (NAS), imbottigliato a grado pieno. Quando è uscito, cinque anni fa, andava a colmare nel portfolio di casa il vuoto lasciato dall’Airigh Nam Beist, una bottiglia che amiamo. Fischio d’inizio, via.
N: abbastanza alcolico, come prevedibile. Dimenticate limone e marzapane degli altri imbottigliamenti appena assaggiati (Ten e Supernova 2010), e metteteci mela, zucchero bruciato, tonnellate di liquirizia; scorza d’arancia. Ampie zaffate di legna… Di certo, pare più evidente l’apporto di una quota di sherry. Anche la torba cambia un po’: resta l’inquinamento, ma poi si affacciano cuoio, polvere da sparo, chicchi di caffè. Una spruzzatina di salmastro, presente ma con meno limpida ovvietà rispetto ai compari. Con acqua, curiosamente è proprio la marinità ad emergere e a stagliarsi definita, su un tappeto di braci e liquirizia.
P: che botta di legno, in ingresso! Rivela più che al naso la sua caratteristica di whisky ‘costruito’, con grande attenzione rivolta ai legni; forse troppa? Allappa con certa foga scomposta, mentre sul fronte dei descrittori ci immaginiamo zucchero di canna, tamarindo, cola, fumo di pipa, arancia (marmellata?). L’acqua migliora moltissimo, davvero: il dolciastro vira in dolce, tutto si fa più rotondo ed equilibrato. Che differenza!
F: ancora dolciastro, poi inquinamento, cenere, fumo acre, terra… lunghissimo, in perfetto Ardbeg-style…
Senz’acqua, pur essendo ovviamente un buon whisky, ci lasciava un po’ perplessi: pareva dolciastro, legnoso e molto, molto costruito, tradendo forse l’anima della distilleria (quasi sparivano limone e mare!, e considerando che Corryvreckan allude a un gorgo di fronte ad Islay l’assenza del mare sarebbe colpevole), anche nella sua accezione più moderna. Con acqua però – bastano poche gocce – si fa molto più buono, e fa salire di uno o due punti la nostra valutazione iniziale. 87/100 è il voto per l’espressione a nostro parere più buona del core range di Ardbeg, assieme a Uigeadail e appena sopra al Ten. Se Adriano ha da essere, è il primo, quello di Inter e Parma.
Sottofondo musicale consigliato: noi una bevuta davanti al gorgo di Corryvreckan insieme a George Best e Adriano ce la immaginiamo così, vestiti da celti, coi boccali pieni e un cinghiale che gira sul fuoco. Finntroll – Midnattens Widunder.
4 thoughts on “Ardbeg Corryvreckan (2013, OB, 57,1%)”
Bevuto il penultimo dram ieri sera, tengo una piccola parte per fare un finto assaggio con il prossimo “sicuramente” buono Auriverdes.
Solitamente aggiungo acqua ma ieri sera no, avevo bisogno di addentare un copertone d’auto affumicato con sterpaglie varie quindi purissimo… per me estasi. 😀
e a questo punto allora a dopo!
[…] Ardbeg Corryvreckan (2013, OB, 57,1%) – 87/100 […]
[…] fattispecie, l’Ardbeg Corryvreckan, un NAS a grado pieno che fa parte del core range e che non recensiamo da quasi dieci anni. Siccome ormai siete grandi e sapete tutto di Ardbeg, di Islay e dello Scotch […]