Avevamo detto che ieri era la penultima rece della Settimana (abbondante) di Chorlton? Abbiamo scherzato. Ne abbiamo ancora due e oggi ci dedichiamo a “una distilleria dello Speyside” che inizia per glen- e finisce per -othes. Potrebbe anche essere Glenzothes, Glenqothes o Glenpizzimurrubothes, chi lo sa…
Da questo second fill sherry butt l’ottimo David di Chorlton whisky ha tratto 368 bottiglie, impreziosite dalle consuete illustrazioni medievali che sono diventate ormai la cifra stilistica della casa. Il colore – tanto per cambiare – è oro. Quando ne troveremo uno lilla vi faremo un fischio.

N: inizia insospettabilmente fresco, quasi come un decotto limone e salvia, addolcito con del caramello. Anzi, della mou per essere precisi. Ci siamo abituati negli anni a dubitare di Glenrothes per quel suo tratto sempre un po’ greve, invece qui stiamo ai piani alti dell’olfatto, tra mela verde, uva spina e una resina vegetale. Ci sono note di macchia mediterranea, sicuramente ginepro, forse addirittura mastika greca. E poi c’è il consueto cioccolato, sottoforma di Fiesta, o di sacher con marmellata di arancia. Burro d’arachidi e cacao rimarcano un certo lato grassoccio. La diluizione porta fuori note di pelletteria, ma aggiunge una certa sensazione artificiale che non ci convince. Ecco, nonostante la gradazione a livello Oppenheimer, il naso non è troppo chiuso, anzi.
P: ora sì che lo riconosciamo, con quel mouthfeel immediatamente oleoso, le potenti bordate di frutta secca dominate dalla nocciola, le spezie varie (cannella, chiodi di garofano) che tutto invadono. L’alcol qui diventa impervio, quasi annichilente. Tra le nocciole, la liquirizia e il napalm liquido fa capolino del pompelmo rosa (bucce). Pepe, peperoncino. Crackers di segale scandinavi con le Alpenliebe sciolte sopra. Un’immagine di straordinaria alta cucina, lo sappiamo… L’acqua qui dona assai, lo rende più cremoso e amplifica tutto il discorso mou/caramello, ecc.
F: frutta secca, albedo e alcol. Arachidi, legno.
Gli diamo subito 86/100, poi spieghiamo. Allora, ha una freschezza inattesa, sia per il grado, sia per la distilleria. E questo è bello. Sempre a proposito della gradazione, se la cava all’olfatto, mentre in bocca diventa un problema. Per il resto, è un whisky più che discreto, che offre la possibilità di divertirsi a scomporlo e a provarlo con varie diluizioni. Ludico.
Sottofondo musicale consigliato: The Who – Pinball wizard