Seguendo rigorosamente l’ordine voluto dall’autore – c’è gente qui che vanta dottorati in filologia, la volontà dell’autore è sacra per noi – iniziamo oggi una serie di 5 recensioni degli altrettanti single malt che compongono la “Marble Collection” di Andrea Morisco. Una serie di imbottigliamenti dedicati ai marmorari romani Cosmati. Cosa lega orzo, legno e mosaici? Beh, ogni tassello deve essere al suo posto. L’altra domanda è: ma davvero vi serve una motivazione filosofica per apprezzare queste etichette così eleganti? No, sono bellissime e punto, quindi fate poco i criticoni coi Cosmati e accattateville, che tanto per cominciare arredano parecchio.
Il primo imbottigliamento è uno Speyburn maturato in first fill bourbon e imbottigliato a grado pieno. L’immagine in etichetta proviene dalla Cattedrale di Santa Maria degli Angeli a Salerno. Siamo curiosi come scimmie etiliste con il pallino del gres porcellanato: si beva. Il colore è un paglierino pallido.

N: che bella frutta fresca, sembra di passare accanto a un banco del fruttivendolo d’estate: pesca bianca, melone giallo, pera, ma anche mela croccante, diremmo Fuji. La freschezza ha anche qualcosa di verde, tra il wiki e il coriandolo fresco. Il distillato si sente, ma è bene evoluto, le botti first fill regalano quella struttura di vaniglia e crostata al limone che regge tutto. Il limone soprattutto cresce, con qualcosa di clorofilla e menta. Naso fresco e piacevole, invita alla beva. Col tempo spunta il distillato, ma senza eccessi.
P: come le gambe delle “Donne” di Jo Squillo e Sabrina Salerno, oltre alla frutta c’è di più. Intanto una bella porzione di malto tostato, che ricorda le fette biscottate al malto. Poi più agrume (cedro, limone) e una dose generosa di zenzero. L’impatto è bello sfacciato, l’alcol non è innocuo, l’effetto caldo/avviluppante è inaspettato dopo un olfatto così fresco. Ecco, anche il palato rimane fresco, soprattutto sul fondo (ancora quel tocco balsamico e amarognolo), ma il centro è bello spesso, con anche tocchi di liquirizia, acidità diffusa e una tostatura piacevole.
F: media lunghezza, torna quel senso di erbaceo e amaricante che aveva preso il sopravvento nel finale. Liquirizia in bastoncino e pera Kaiser.
Buon inizio, apprezziamo molto la pulizia e la capacità di stupire di questo Speyburn, distilleria che non spicca per un core range eccellente, diciamo. Invece qui il distillato dà il suo meglio al naso, con le note fresche e fruttate, salvo poi chiedere rinforzi al barile al palato, quando si fa più ricco e screziato. A noi pare un 85/100.
Sottofondo musicale consigliato: Editors – Escape the nest.