Islay, provincia di Treviso. Forse tecnicamente no, ma se si considera quanti barili da quell’isola ha imbottigliato Fabio Rossi, l’uomo che ha creato l’etichetta veneta di Wilson & Morgan, diciamo che la boutade ha un suo perché. Tra i tanti, oggi assaggiamo uno dei più fantasmagorici, diventato mitico anche perché al solo nominare Port Ellen gli appassionati svengono come sedicenni al concerto dei Maneskin. Un 23 anni in sherry del 1979, barile #6769, per la precisione. Nella sarabanda di petardi ci sta bene, no? O qualcuno pensa che sia un whisketto con cui correggerci il caffè? Il colore è un rame scuro.
N: il capitolo 7 della sarabanda era uno Springbank in sherry, ma al primo impatto c’è più di una nota in comune. Innanzitutto lo sherry, che va calare un manto pesante di cioccolato e marmellata di more e lamponi sul distillato. In seconda battuta l’anima isolana (o “penisolana”, su), che qui è tutta su acqua salmastra e sugo di crostacei, spesso e saporito. Ovviamente si aggiunge la torba, molto gastronomica e umami, che ricorda più lo speck del pesce affumicato. Il che sta a significare che il barile vince sullo spirito, ed è anche normale dopo 23 anni. Col tempo, quella marmellata del primo naso ritorna, con note di malto e arancia rossa: brioche integrale ripiena di frutti rossi.
P: non è Pasqua, ma è comunque tempo di sorprese. Il palato si apre insospettabilmente bruciato, con tizzoni ardenti, braci e marmellata di frutti rossi a secchiate, dalla fragola all’amarena. Ancora cioccolato, e una patina accennata di salsa barbecue. La parte dolce pian piano si fa primaria: pane tostato – quasi carbonizzato – spalmato di marmellata di fragole. Ma come dimenticare le spezie, che vanno dal pepe nero alla paprika, con variazioni di cannella. Poi, altro colpo di scena: alla dolcezza si succede un’austerità secca, quasi astringente, tutta figlia del legno.
F: lungo, sul legno bruciato, la cenere e il pepe. E con un’asciuttezza amarognola superba. Cacao e carruba tostata.
Non un whisky per palati timidi, ma un isolano clamoroso in sherry che mostra forza in ogni suo aspetto. Rispetta pienamente il dna marino della distilleria, aggiunge una torba più potente del solito e a tutto questo unisce il W&M touch, cioè un uso quasi magico dei legni: il barile è sempre possente, ma mai squilibrato. E anche qui il legno soprattutto nel finale si fa sentire alla grande. Carattere in quantità industriale, 91/100: anche se noi personalmente preferiamo i Port Ellen più nudi, riconosciamo che questo è un capolavoro di intensità.
Sottofondo musicale consigliato: The Flaming Lips – The yeah yeah yeah song
One thought on “Sarabanda di petardi/8: Port Ellen 23 yo (1979/2003, Wilson & Morgan, 46%)”
[…] Port Ellen 23 yo (1979/2003, Wilson & Morgan, 46%) – 91/100 […]