Una delle distillerie che stanno entrando nei radar degli appassionati in questi ultimi tempi grazie al lavoro degli imbottigliatori indipendenti è Glenlossie, e ovviamente tutti sappiamo perché: se le distillerie più famose sono ormai impossibili da imbottigliare dichiarandone il nome e soprattutto tenendo un prezzo accessibile, non si può che andare alla ricerca delle classiche gemme nascoste in distillerie poco conosciute. Oggi proviamo la fortuna con un 20 anni di Glenlossie di Signatory Vintage, unione delle due botti ex-bourbon #1135-36, imbottigliato a 46% nella serie Unchillfiltered Collection.

N: molto interessante, Glenlossie regala sempre più emozioni di questi tempi. Il naso è davvero seducente e complesso, con una parte fruttata notevole – frutta gialla, mela soprattutto (mela in ogni versione, dalla mela rossa alla mela verde). Brioche. Ci sono sentori minerali, note ‘vecchie’ (cassetto della nonna, con un po’ di antitarme); mobili di legno. Sentori erbacei e vegetali, senza diventare mai compiutamente balsamico – ci vengono in mente i fiori secchi, ma non pout pourri.

P: molto coerente e molto buono, di buon corpo, lo temevamo seduto e invece lo troviamo bello pimpante. Ci sono note dolci, di pasticceria, molto evidenti (cannoncino alla crema, glassa, cassata). Un po’ di banana. Poi troviamo, a bilanciare, un’acidità fruttata e agrumata: cedro e limone, ma anche una mela verde frizzante. Ancora, sempre a bilanciare la dolcezza marcata, venature minerali e soprattutto erbacee. Liquore di zenzero.

F: non lunghissimo, tende a cadere un poco, con una dolcezza di toffee e un’ultima botticella di mela.

Davvero molto piacevole, davvero molto buono, equilibrato tra una frutta cerosa ed esuberante e note minerali ed erbacee che restituiscono freschezza e tensione. Aggiungiamo ufficialmente Glenlossie alla lista delle distillerie poco celebrate ma in grado di regalare grandi emozioni: 88/100.

Sottofondo musicale consigliato: Moderat – A new error.