Tra le vecchie selezioni ‘Old Malt Cask’ di Douglas Laing che Monica ha portato con sé al Milano Whisky Festival (solo lei è finalmente riuscita a convincere l’importatore, Sarzi Amadè, a scendere nell’agone del festival!) c’era questo Glenturret scuro scuro, imbottigliato nel 2012: un single cask di 18 anni, evidentemente maturato in sherry, di una distilleria che mai ci ha deluso. Perché rinunciarvi?
N: quant’è succoso! Sembra di pucciare il naso in un succo di frutta rossa (fragole, lamponi, ciliegia), il tutto ricoperto di miele… Come si possa ricoprire di miele un succo, bah, proprio non sapremmo. Uvetta, ciliegia sotto spirito; cioccolato, forse un cenno di chinotto; ai lati, si sentono lievi zaffate come di balsamico (olio di mandorle? cera per legno?), di resina. Mele gialle. Solo dopo un po’ cresce il senso di legno / tabacco aromatizzato (ricorda quello per narghilè da tanto è profumato). Albicocche, pesche sciroppate, perfino bacche di goji! Fichi freschi? Molto buono.
P: succosissimo come prometteva alle narici. Cioccolato ai frutti di bosco, poi frutti di bosco, in ogni forma: fresca, cotta, in marmellata… More e lamponi, soprattutto. Ancora cola e chinotto; fichi secchi. Si sente un po’ di più un malto gustosissimo (brioche), con punte di biscotti al burro; crostata alle fragole, uvetta. Col tempo si fa legnosetto, se pure sempre in equilibrio; miele a mestolate.
F: coerente con naso e palato, quindi miele a pacchi, cioccolato, frutti rossi; qui si sente tanto il legno (liquirizia, tannini).
Per l’intensità di aromi e sapori di marca ex-sherry, ci ha ricordato i nostri primissimi assaggi di whisky con simili invecchiamenti, pieni di sorpresa e di entusiasmo, quando ancora l’idea di aprire un blog sul tema era poco più che una risibile distopia in un qualche mondo parallelo. Dopo diversi anni, e dopo diversi assaggi, riconosciamo le qualità di un single cask piacione, ruffiano, fatto apposta per piacere: è tutto sommato semplice, se vogliamo, perché offre tutto il ventaglio topico dello sherry e nasconde le velleità del distillato, ma è una semplicità incantevole. 87/100, grazie Monica per il sample!
Sottofondo musicale consigliato: Father John Misty – Holy shit.
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