Whiskyclub.it, ormai una solida realtà in costante crescita nel mondo del whisky italiano (e non stupisce, conoscendo chi cura l’ambizioso progetto…), ha di recente imbottigliato una botte di Balblair, una delle nostre amate distillerie delle Highlands del nord. Lasciamo che a presentare l’imbottigliamento siano le parole presenti sul sito del club: “Il nostro imbottigliamento proviene da una piccolissima selezione di sole 15 botti che il distillery manager John MacDonald ha quest’anno messo a disposizione per tutti gli appassionati della distilleria. Questa botte #1110/1997 è l’unica che è destinata al mercato Italiano. Proviene da un ex-Bourbon first fill imbottigliato alla gradazione piena del 57.6%. Gli imbottigliamenti originali della distilleria sono tutti caratterizzati dall’indicazione del vintage e sono di solito imbottigliati alla gradazione del 46%”. Vi hanno convinto?
N: a grado pieno, l’alcol si sente non poco; poi, con un po’ di pazienza, si nota l’esuberanza fruttata, dettata dall’interazione tra distillato e botte first-fill. C’è un bel lato di mela verde (ma non solo, anche più ‘calda’, diciamo mele Stark); poi di banana matura, e poi tropicale (maracuja, cocco). Una pera burrosa, che fa il paio con altre leccornie da pasticceria: torta paradiso! Aggiungono complessità un accenno di legno speziato e una leggera velatura minerale e di scorza di limone. Sopporta splendidamente l’acqua, che ne acuisce la profonda e stratificata cremosità.
P: di nuovo, l’alcol si traduce in una botta di sapore che però, dopo cotanto naso, ci sorprende per una certa austerità: aumentano infatti le note minerali, una certa speziatura ‘asciutta’ da legno e fa capolino il nocciolino di limone. Intendiamoci, non è in toto austero, e infatti ancora i descrittori rimandano a toffee e torta paradiso. In più, sul finale riemerge una frutta rotonda, gialla e tropicale (cocco e banana) – quest’ultima forse trova la giusta dimensione con qualche goccia d’acqua.
F: cocco, mela, vaniglia, che si distendono a lungo nei sensi.
Come sempre ci accade con i Balblair, apprezziamo moltissimo il naso e restiamo un poco disorientati al palato: questa è un’ottima espressione, che rivela perfettamente i due caratteri principali della distilleria (esuberanza fruttata e mineralità), ma se al naso questi ci paiono perfettamente integrati, al palato, per lo meno a grado pieno, sembrano prevalere a sorpresa le sfaccettature più austere… Non ci sappiamo decidere sull’entusiasmo senza freni o sul semplice convinto apprezzamento, ma senz’altro consigliamo caldamente l’aggiunta di qualche goccia d’acqua, che apre e ammorbidisce molto. In attesa di riassaggiarlo, per adesso ci fermiamo a 87/100.
Sottofondo musicale consigliato: The Rokes – Io vivrò senza te.
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