Domenica e lunedì si è svolta a Milano la prima edizione del Rum Day e noi ci siamo fatti volentieri un giretto. L’organizzazione era in grande stile e non si è badato a spese (ingresso gratuito e assaggi gratuiti!) e inoltre, grazie alla gentilezza dei molti operatori presenti (Velier era il grande mattatore con una buona metà dei banchetti affittati per altrettanti marchi importati), abbiamo potuto imparare tante cose su un distillato dalla storia affascinante e dai metodi di produzione assai variegati. Alla fine ci siamo portati a casa qualche campione e in particolare ci ha colpito questa storia: Clairin (il nome hatiano per ‘rum’) non è propriamente una distilleria ma un brand, la cui creazione è il frutto dei viaggi in avanscoperta del patron di Velier, Luca Gargano. Su Haiti sono presenti infatti ben 532 distillerie, contro le 40 della totalità dei Caraibi, e la stragrande maggioranza sono microrealtà contadine, senza alcuna struttura commerciale. Gargano ha quindi selezionato il rum di tre differenti produttori, studiando poi un’etichetta e un marchio comuni. Insomma, un terreno vergine che nel mondo del whisky è stato totalmente consumato decenni e decenni fa. Qualche cenno: si tratta di un ‘Rum Agricolo’ (utilizzo di succo di canna da zucchero e non melassa, distillatore discontinuo) ottenuto con metodi- ci dicono- unici nel mondo del rum: le canne da zucchero crescono in mezzo ad altri alberi da frutto, assorbendone verosimilmente alcuni caratteri, la fermentazione avviene spontaneamente senza lieviti selezionati e vengono usati alambicchi “artigianali”, evitando infine qualsiasi filtrazione. Buttiamoci anche noi alla scoperta dell’ignoto!
N: davvero particolare rispetto a tutti i rum assaggiati finora. Ha infatti una moltitudine di note che rimandano sorprendentemente al salato: olive in salamoia, concentrato di pomodoro, worcestershire sauce, bottarga. Robe da pazzi, insomma! Più in generale, si presenta minerale e vegetale; ricorda il vapore del ferro da stiro. L’alcol è molto trattenuto e anche il profilo complessivo del naso non è di quelli esplosivi, ultra zuccherini, ma assai composto. Si potrebbe quasi dire austero. C’è comunque una nota di canditi indistinti.
P: molto beverino e con la percezione dell’alcol quasi assente. Al palato la sobrietà di cui sopra risulta accentuata, con un imbocco di grande mineralità che spiazza e molto vegetale (sembra quasi torbato!). Si confermano note salate di oliva e succo di pomodoro. Il sapore di canna da zucchero ovviamente c’e’, ma non aggredisce nè monopolizza. Anche perché dopo un’iniziale fiammata di dolcezza fruttata assieme zuccherosa e aspra- ci ricorda un poco la susina gialla- il palato si ripulisce quasi subito e si torna su delicate suggestioni vegetali.
F: di buona persistenza, ancora tutto nel segno del vegetal-mineral-simil torboso. Olive, salamoia, anice.
Mai e poi mai avremmo pensato di imbatterci in un rum con queste caratteristiche, davvero. E ci piace lasciarci suggestionare da un particolare nella descrizione fattaci al Rum Day, ossia la crescita spontanea delle canne da zucchero in mezzo ad altri alberi da frutto. Ci pare infatti di ritrovare qui i segni di una vegetalità più complessa e indistinta della sola canna da zucchero; sicuramente sbaglieremo ma immaginiamo questo Clairin Sajous come un vero e proprio distillato di foresta. Il voto non lo daremo, perchè siamo troppo inesperti in materia, valutate voi anche perché crediamo proprio che Velier lo proporrà nello spazio dedicato ai Rum di questo Milano Whisky Festival. Un assaggio è assolutamente obbligato, vi aprirà un mondo.
Sottofondo musicale consigliato: Various Artists 25 for Haiti – We are the world (e non sarebbe male se anche il commercio del Rum aiutasse Haiti a lasciarsi alle spalle la sua lunga storia di povertà)
[youtube https://www.youtube.com/watch?v=_d2xPfcUcm4&w=420&h=315]
3 thoughts on “Clairin ‘Michel Sajous’ 2nd release (Haiti, 53,5%)”
Bastasse vender rum per aiutare gli haitiani…….Luca Gargano ha riassunto bene le origini dei mali di questa povera ma orgogliosissima gente,e’l’unico popolo ribellatosi alla schiavitu’ad oggi risultato vincitore nella storia dell’umanita’.Con i risultati pero’sotto gli occhi di tutti…..
[…] rimandiamo a un’altra nostra recensione, dove ci cimentavamo con l’espressione di Michel Sajous. Questo ‘Casimir’, prodotto con metodo agricole e a doppia distillazione, vede […]
[…] Clairin ‘Michel Sajous’ 2nd release (Haiti, 53,5%) […]