Terminiamo il vagabondaggio agostano per distillerie fuori dalla Scozia con un giretto nel Paese che a nostro giudizio è l’unico serio concorrente degli Scotch whisky in quanto a qualità: il caro vecchio Giappone, dove da quasi un secolo si distilla col tipico piglio certosino degli abitanti dell’isola e dove solo sei anni fa è spuntata una nuova distilleria: la Chichibu, avviata dal nipote del fondatore della oramai defunta Hanyu. Questo imbottigliamento ufficiale è stato selezionato da Max Righi, di Silver Seal, e distribuito in esclusiva solo sul suolo giapponese, un evento di una rarità assoluta. I nostri emissari si annidano però ovunque e uno di loro ci ha recapitato qualche goccia strappata da una delle 239 bottiglie prodotte. Gioia!
N: che freschezza, signori. Anche se l’alcol inibisce un po’, non è così aggressivo come ci si potrebbe aspettare a questa gradazione monstre. Superato lo scoglio, c’è un bel mare aperto di frutta fresca, a base di albicocca (intensissima, davvero) e mele gialle. Importante, anche se non eccessiva, la presenza di legna fresca, quasi segatura, con ogni evidenza derivante da una botte di bourbon assia attiva. Rametto di marijuana. Crema densa, che richiama il budino alla vaniglia. Con acqua, diventa più legnoso (sempre legna appena tagliata), ma anche più generosamente fruttato (con un po’ di pesca e arancia).
P: si cambia musica. Troviamo un’inaspettata parentela con lo Slyrs, anche se non così stretta: come tratto familiare troviamo la pera, i canditi; poi però c’è tutta una maltosità ben più strutturata e soprattutto una botte che genera scariche di vaniglia densissima. Giovane sì, ma con personalità. Zenzero candito. L’acqua giova, aprendo una bella frutta quasi tropicale (ananas e cocco). L’intensità rimane massima.
F: durevole ma non lunghissimo: ha una prima botta cremosa e vanigliata, ma poi evolve in fretta sul legno.
Questa giovanissima distilleria non smette di stupire e oggettivamente sarebbe stato davvero ma davvero stupefacente imbattersi in un prodotto scadente proprio quando a scendere in campo è Silver Seal, uno degli imbottigliatori europei coi più alti standard di qualità. Davvero viene da chiedersi che caratteristiche possa assumere questo distillato dopo aver riposato in botte per almeno una decade. Forse il clima della regione di Saitama, dove si trova la distilleria, riesce a far raggiungere il picco di qualità dopo pochissimi anni e non permetterebbe una corretta maturazione in tempi più lunghi. Ma forse fra qualche anno ci troveremo ad assaggiare qualcosa di davvero speciale. Per quanto riguarda questo singolo imbottigliamento, beh è di ottima fattura, ma resta pur sempre un whisky relativamente semplice; vai con un meritatissimo 85/100.
Sottofondo musicale consigliato: Shigeru Umebayashi – Yumeji’s Theme (In the mood for love Ost)
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One thought on “Chichibu for Silver Seal 4 yo (2010/2014, OB, 62,4% cask #659)”
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