Alla Glengoyne, non contenti dell’ottimo parterre d’imbottigliamenti ufficiali, hanno di recente deciso di rivoluzionare il core range, nella grafica ma anche nella scelta degli anni d’invecchiamento. Fuori quindi l’ottimo 17 anni, sostituito da un 18 anni, e soprattutto ecco affacciarsi un imbottigliamento no age a gradazione piena, che uscirà secondo la formula dei batch, presumiamo a cadenza annuale. Tra l’altro, finalmente Glengoyne si sta diffondendo sul suolo italico, grazie a un accordo in esclusiva sottoscritto dall’importatore Johnson’s wine e grazie all’ottimo lavoro di divulgazione del brand ambassador, Fabio Ermoli, a cui en passant va il nostro ringraziamento per il sample.
N: l’alcol ovviamente si sente, ma il dram è molto aperto da subito e tutto da annusare. L’invecchiamento in sole botti di sherry gli dona uno standing da whisky importante, dalla buona personalità: che standing! Grande protagonista è il malto, molto pulito senza note ‘sporche’. Complessivamente non ci pare molto zuccherino, grazie anche a raffinate note di legno, liquirizia, cioccolato amaro, caffè tostato. Anche molta frutta secca (nocciola). Il lato più ‘dolce’ ha la forma confortante e familiare di un pandoro. Creme brulee? I frutti rossi rimangono in disparte (confettura di fragola). Uvetta alla grande, ma anche chinotto e tamarindo. Che bella complessità, per un malto che si lascia stuzzicare volentieri anche da qualche goccia d’acqua, con cui si risvegliano frutti rossi, tabacco e…che maltosità!
P: l’alcol è qui certo più evidente, e ci mancherebbe, ma niente riesce a coprire l’incantevole gusto del malto Glengoyne, di fronte al quale non ci sono note di degustazione che tengano. Più dolce, più mieloso, con suggestioni nette di caffelatte zuccherato, mandorle, uvetta, marmellata e cioccolato. Sembra di sentire quei mix di frutta disidratata, con anche frutti rossi. Risulta un po’ astringente, ma in maniera non eccessiva. Con acqua, invece, tornano prepotentemente la liquirizia, il cioccolato e il bel malto biscottato, mentre il corpo si fa davvero cremoso…ahhh godurioso.
F: bello pulito, con inserti di cioccolato amaro e liquirizia.
Avevamo il sospetto che questo imbottigliamento rappresentasse la punta di diamante del nuovo core range. Un indizio era stato la recensione assai positiva di Serge, ma dobbiamo ammettere che questo cask strength è riuscito ad andare oltre le nostre aspettative. Il rapporto qualità/prezzo poi è sbalorditivo, costa dai 50 ai 60 euro! Il giudizio è quindi un convinto 90/100. Come già dicevamo, non c’è molto da dire di fronte alla bontà, e abbiamo fatto un po’ di fatica a mettere in parole i sentimenti, perché per dirla con la Catherine di Jules e Jim: “La felicità si racconta male, perché non ha parole, ma si consuma e nessuno se ne accorge”.
Sottofondo musicale consigliato: George Delerue – Theme des vacances (Jules et Jim Ost) [youtube=http://www.youtube.com/watch?v=Uu-KKsDkfuc&w=610&h=315]
5 thoughts on “Glengoyne cask strength (2013, OB, 58,7%)”
[…] aver assaggiato il nuovo Cask Strength, veramente di pregevole fattura, ci cimentiamo molto volentieri con un’altra espressione del […]
[…] secondo è capace di stupirci, innanzitutto per la diversità dal primo. L’alcol si sente abbastanza; se l’altro era cremoso e ricco in frutta rossa qui […]
[…] batch #2 ci era piaciuto ma ci era parso un passo indietro rispetto al #1, davvero splendido, complesso e maturo; qui ripartiamo dalle retrovie per fare un saltino in […]
[…] malt? Un esempio: abbiamo assaggiato un “Old fashioned” fatto sostituendo il rye/bourbon con un Glengoyne ‘Cask Strength’… ed era effettivamente buonissimo, noi non torneremmo indietro. Approfondendo la conoscenza […]
[…] Glengoyne cask strength (2013, OB, 58,7%) – 90/100 […]