Ed eccoci qui a chiudere con i whisky assaggiati a Ospitaletto due settimane fa; chiudiamo alla grande, con la decima edizione del Port Ellen ufficiale. E tra poco inizia lo Spirit of Scotland… Ma insomma, non divaghiamo: il colore di questo malto di 32 anni è dorato chiaro.
N: rispetto all’undicesima, riconosciamo alcuni tratti comuni ma subito distinguiamo sensibili differenze: è come se le stesse componenti comparissero in diverse proporzioni. Là era un naso ‘caldo’, cremoso e aperto; qui si fa tutto più affilato e nervoso. C’è una prevalenza dei tratti più isolani e austeri (torba ancora vivace, iodio) e una bella mineralità a rendere il tutto più spigoloso (note di motore diesel?). Come se non bastasse, un bel po’ di limone e una nota intensa di cera completano il quadro. Poi, certo, anche vaniglia e frutta (la solita banana, però acerba, pere). Latte di mandorla, a complicare con austerità una ‘dolcezza’ sempre composita.
P: del naso si recuperano immediatamente una stratosferica (beh? A noi piace un sacco!) nota di cera, che prelude a una dimensione minerale molto buona e intensa. Se il lato affumicato cede qualcosa, la torba è lì, bella salda e ‘vegetale’. Solo parzialmente più in disparte si agita una dolcezza, fruttata, tra la vaniglia, il marzapane, ancora latte di mandorla, poi frutta matura (cocco e banana). Liquirizia.
F: il finale vede il predominio del fumo, quasi catrame, gomma bruciata. Un po’ di cera e un’astratta dolcezza.
L’undicesima edizione è più rotonda, è un whisky quasi ‘perfetto’ nel bilanciamento di tutte le componenti in gioco, tutte presenti e intense. La decima è invece più nervosa, austera e instabile, ma con note – se vogliamo – più personali e comunque di notevole intensità. C’è stato contrasto nell’assegnazione dei voti: senza rivelare chi preferiva quale, alla fine ci siamo accordati sull’eccellenza di entrambi. Serge la pensa così, mentre Ruben così. Quindi 93/100 ad entrambi, e via così.
Sottofondo musicale consigliato: Pink Floyd – The great gig in the sky (e ne approfittiamo per consigliare un bel libro di Michele Mari, Rosso Floyd)
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2 thoughts on “Da Ospitaletto a Roma: Port Ellen 10th release (1978/2010, OB, 54,6%)”
[…] riassunto delle puntate precedenti, e pensiamo alla 10ª e all’11ª: conserva dell’una (la decima) una evidente marinità, con note ‘pesciose’, iodate (aria di mare, alghe riarse in […]
[…] Port Ellen 32 yo, 10th release (1978/2010, OB, 54,6%) – 93/100 […]