Chi di whisky se ne intende sostiene che la giovane distilleria Arran, dell’isola di Arran (non sappiamo proprio spiegarci la genesi di questo nome…), abbia negli ultimi anni decisamente migliorato la qualità media dei suoi imbottigliamenti. Nel dubbio, oggi proviamo una delle ultime release ufficiali di Arran, il Devil’s Punch Bowl, una bottiglia molto bella in una confezione molto bella. L’età non è dichiarata, ma è un vatting di 24 botti, giovani ex-bourbon (max 6 anni) e più attempate ex-sherry (max 16 anni). Le bottiglie sono 6660… Sappiamo che Davide avrà da ridire, ma il sottofondo musicale sarà di metallo classico e quindi no, non sarà Sympathy for the Devil.
N: all’inizio l’alcol ha bisogno di sfogarsi nel bicchiere: diamogli un po’ di tempo. Rieccoci dopo dieci minuti: ora è più espressivo, con nitide note di prugne secche, e in generale di quei mix di frutta disidratata (prugne, uvetta, banana, cocco…); frutti di bosco, poi (lamponi e fragole). Anice stellato e chicchi di caffè. In ossequio alla complessità del naso, si sentono anche note che rivelano la componente ex-bourbon, quindi note caramellose, zuccherine, vanigliate. Panettone? Note di cioccolato. Arancia (forse marmellata di arancia).
P: molto compatto, un vero muro di sapore, ma dipinto di mille colori. Da un malto biscottato a una leggera liquirizia, da sfavillanti frutti rossi (un vero tripudio, sia freschi che marmellata) a prugne secche, da un legno rotondo a una bella frutta secca… Davvero squisito, pieno di sfaccettature seppure molto compatto, come detto. Buon corpo, molto cremoso. Merita anche di essere assaggiato con un paio di gocce d’acqua, che ne esaltano le componenti agrumate (arancia fresca). Che buono. Zenzero candito, sul finale, leggermente pepatino.
F: oltre ai frutti rossi, ecco note di burro fresco molto intense. Diciamo: una fetta biscottata, imburrata e con marmellata ai frutti rossi. Molto persistente, lungo, intenso.
Che sorpresa! Questo whisky è davvero buono, ha una discreta complessità pur avendo un’età media tendenzialmente bassa; il matrimonio tra le varie botti ha regalato un prodotto finale davvero meritevole di un assaggio, sempre equilibrato e intenso. Ci piacciono quei whisky che evolvono nel bicchiere, e questo lo fa, continuamente, regalando continue nuove suggestioni. Il nostro giudizio sarà dunque di 88/100; qui trovate le opinioni di Gal Granov.
Sottofondo musicale consigliato: un piccolo capolavoro di pionieri del black metal, Venom – In league with Satan.
4 thoughts on “Arran Devil’s Punch Bowl (2012, OB, 52,3%)”
Grazie!
Prego, Gal!
We always link to other tasters’ reviews of the whiskies we drink… As Serge says, “only comparison is reason”! 😉
[…] positiva, anche se già sappiamo che gli Arran degli ultimi anni (su tutti l’eccellente Devil’s Punch Bowl) sanno fare passi avanti. 84/100 è il giudizio, […]
[…] Arran Devil’s Punch Bowl (2012, OB, 52,3%) – 88/100 […]