Non faremo ancora il solito pippone sul whiskey irlandese, sulla rinascita, sul sourced whiskey eccetera eccetera. E però, con questo Hyde, vediamo una variazione sul tema: di fatto sono degli imbottigliatori indipendenti di whiskey irlandese, che però imbottigliano solo sotto il proprio marchio, senza dichiarare la distilleria d’origine. Sono degli affinatori, diciamo così; abbiamo ricevuto un set di samples e il primo ad averci incuriosito è stato questo Stout Cask Finish – vediamo un po’, partiamo un po’ prevenuti ma chissà. Scusate, il nome è abbastanza autoevidente, no?, si tratta di un whiskey finito per 6 mesi in botti ex-bourbon che per i precedenti tre avevano contenuto una Stout irlandese, la Cotton Bell. Se vi punge vaghezza, quel che è stato versato dentro a quelle botti è un mix di single grain (75%) di 6 anni in bourbon e di single malt (25%) sempre di 6 anni maturato però in sherry. Tanto vi dovevamo, ora si beva.

N: non è forse il più espressivo dei whisky, e bisogna andarseli a cercare i descrittori. Una nota di crusca, un’altra di crosta di pastafrolla, un qualcosa di vanigliato; macedonia in lattina, a dar conto di una certa frutta distante. Un senso birroso e tostato, che ci fa ricordare che sì, in effetti era una botte di Stout.
P: dolcissimo, anzi: dolciastro. E amaro al contempo, anche. Incredibile! La gradazione è inesistente, riconosciamoglielo. Ha un guizzo molto Irish, con una freschezza quasi floreale, ma questa nota, accanto a una pera vivace, viene spazzato via da una sorsata di uno sciroppo amaro (e l’amaro è di pellicine delle mandorle). Pasta del pane.
F: anche qui indefinito, senza descrittori che emergano con chiarezza. Un vago limbo tra l’amaro della birra e il dolciastro di un distillato giovane, astratto. Poco di più. Pera acerba e limone, a testimoniare una qualche acidità.
Un po’ difficile da commentare: è un whiskey inconsistente, tutto sommato indefinibile, che non prende mai una direzione precisa e che però mai decide davvero di non prenderla, questa direzione. Ondivago e nel complesso poco persuasivo: confidiamo che le altre release, che assaggeremo prossimamente, possano essere più indicative dell’arte di affinare il whiskey della famiglia Hyde. Intanto, a questo appuntiamo un 74/100.
Sottofondo musicale consigliato: Beastie Boys – Alive.
3 thoughts on “Hyde ‘Stout Cask Finish’ (2019, OB, 46%)”
[…] Hyde ‘Stout Cask Finish’ (2019, OB, 46%) – 74/100 […]
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