Glenfiddich è distilleria cui abbiamo un piccolo debito di riconoscenza, dato che anni fa fu proprio un ‘fiddich 12 a farci scoprire la grande arte della degustazione – un po’ alticci, sbevazzando il più giovane della gamma, trovammo corrispondenza tra i nostri sensi e quel che c’era scritto in etichetta (“vaniglia e pera, incredibile!“), e lì, proprio lì, vedemmo la luce. Oggi assaggiamo il 18 anni ufficiale, memori della bontà del Glenfiddich indipendente di Valinch & Mallet bevuto di recente.
N: molto aperto, molto dolcino. Il naso è da banchetto delle caramelle al mercato: iperzuccherino e seducente. Vaniglia e pasta di mandorle; cioccolato al latte e pere maturissime. Da molto tempo non diciamo “confetti”, e qui non si può tacere: dunque “confetti”. Piattino, nel complesso, ma non sgradevole.
P: qui l’età forse si fa sentire un po’ di più, con delle note legnose (proprio di legno) abbastanza nette, per lo meno all’inizio, e a dirla tutta si sente un po’ troppo l’alcol. Poi si apre molto e ricorda un budino di vaniglia, ancora confetti, ancora pera. Nocciola e crema di nocciola.
F: avete presente le Big Babol panna e cacao? Se sì, avete avuto un’infanzia non semplicissima, come noi, e va bene così. Ancora vaniglia e cocco.
Onestamente, ci sembra un po’ deludente, soprattutto al palato: il naso ancora ancora, è semplice e ruffiano ma pieno, mentre le altre due fasi crollano sotto la scure dell’alcol e di una personalità assai dimessa. Avevamo assaggiato il 18 anni sei anni fa, e all’epoca ci era piaciuto molto proprio perché negava quel paradigma di Glenfiddich (naso ok, palato gnè): questo è decisamente un passo indietro. 81/100.
Sottofondo musicale consigliato: The Savatage – Blackjac guillotine.
2 thoughts on “Glenfiddich 18 yo (2019, OB, 40%)”
A me è piaciuto di più il 15 quando sono stato in distilleria al momento del tasting dei 3 prodotti di punta.
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