Qualche settimana fa abbiamo partecipato a una serata dedicata a Michter’s, distilleria di Louisville, Kentucky, che in patria si sta affermando come uno dei whiskey premium più à la page nei cocktail bar di un certo livello. Possiamo dire che in Italia il concetto stesso di bourbon (o american whiskey o rye) premium non si è ancora completamente formato, se è vero che in pochi sono disposti ad aggiungere qualche euro in più per personalizzare un Old Fashioned o Manhattan, per non parlare della bevuta in purezza. Sarà anche per aiutarci ad ampliare gli orizzonti che Velier, importatore italiano di Michter’s, ha organizzato una serata conviviale alla Filetteria Italiana, a Milano, presentando l’intera gamma della distilleria, proponendola sia in miscelazione che in purezza e abbinata a una cena di carne, a tratti davvero esotica (i filetti di zebra, bisonte e canguro erano non meno che ottimi, ci hanno lasciato a bocca aperta). Dietro all’organizzazione della serata si celava anche Shane Eaton di Questa Mia Milano, una vecchia (si fa per scherzare, Shane…) volpe, amante sia del buon cibo che del buon bere. Ci ha fatto compagnia un agguerrito manipolo di giornalisti, blogger e microinfluencer, tra cui ci piace citare Italia a Tavola (qui il loro racconto della serata) e la coppia che anima la pagina instagram di Love Bites.
Prima di iniziare con le consuete nostre sgangherate impressioni, ci sia permesso di ringraziare Marco Callegari e Chiara Barbieri di Velier, che si ricordano sempre di noi quando ci sono da aprire bottiglie in maniera smodata…

Michter’s Sour Mash (2019, OB, 43%)
Il sour mash è una particolare tipologia di whiskey, in cui una parte dei residui della precedente fermentazione viene reimmessa nel washback in un nuovo batch. Per questo whiskey vengono utilizzate non più di 24 botti per lotto.
N: un profilo molto particolare, con note floreali (poutpurri, lavanda) davvero inconsuete. Saremo condizionati dal Sour in etichetta ma sentiamo una nota acetica, che in qualche modo gli dà agilità e rende meno urlate le note tipiche da american whiskey (toffee, vaniglia, noce di macadamia). Tante spezie e tanto legno.
P: molto beverino, molto coerente e violentemente floreale. Inoltre si aggiungono note erbacee tipo rabarbaro e buccia d’arancia essiccata. La parte dolce c’è ma non offende, con mandorle, nocciole e toffee.
F: medio lungo, tornano caramello e spezie come cannella.
Un whiskey in tutù, non certo da harleyisti. Forse il suo limite sta proprio nelle mollezze floreali che esibisce, poco caratteristiche del distillato a stelle e strisce. È sfaccettato, gentile, però intendiamoci è anche saporito come un bourbon proprio non può fare a meno di essere: 83/100. Costa sui 60 euro.

Michter’s Straight Rye Single Barrel (2019, OB, 42,4%)
Abbiamo qui ovviamente almeno il 51% di segale, mentre ci dicono che l’invecchiamento sia di tutto rispetto per un Rye Nas, ovvero sia tra i 6 e i 9 anni.
N: che bontà!, e che complessità, inusuale per un Rye nella nostra esperienza. È un po’ ruffiano, molto fruttato, non così spigoloso come spesso sono i whiskey di segale. Stupisce la quantità di frutta, che si spinge fino al tropicale: ananas disidratato, pesche sciroppate, mela caramellata. Molto cremoso, con crema di vaniglia. Note speziate, con zenzero candito. Fudge, toffee; anche note floreali, forse soprattutto lavanda.
P: molto aperto, molto ‘facile’. Tanta caramella mou, tanto toffee, ancora le note di lavanda, floreali, piuttosto evidenti e marcate. Guava a sparigliare sul tropicale, ma anche tanta arancia macerata (se vi capita di mordicchiare l’arancia che rimane nell’Old Fashioned…), maraschino e pesche con amaretti sbriciolati. Cannella.
F: lungo, speziato, agrumato e piacevolmente astringente. La frutta si riverbera a lungo, ipermatura e penetrante, a ricordare una macedonia.
Un rye che si allontana dai rigidi dettami della segale, regalando spunti fruttati e floreali sorprendenti. Aiuta a liberarci dei preconcetti e a urlare: “c’è tanta delizia fuori dalla Scozia!”. Il voto è 86/100, il prezzo per chi ama queste volgari quisquilie è circa 60 euro.
Michter’s Kentucky Straight Bourbon 10 yo (2019, OB, 47,2%)
Per varie ragioni, tra cui il clima e l’uso di botti vergini di rovere, raramente il bourbon supera i 5 anni di invecchiamento. Questo single barrel ha invece aspettato un decennio prima di essere svuotato e ci aspettiamo una concentrazione di odori e sapori devastante.
N: al primo impatto è un po’ chiuso rispetto al Rye, sembra un pelo alcolico. Molto aromatico comunque, arriva subito una nota di Fiesta, con cioccolato, pan di spagna e liquore all’arancia. Banana, molto toffee, fudge, caramello, crema di vaniglia.
P: anche qui è bello carico, ma resta piacione e beverino. Ancora vaniglia, cioccolato al latte, caramello, toffee e crema di banana. Cocco. Un poco di arancia. Non diventa mai stucchevole, anche perché arriva una nota speziata e legnosa che riequilibra abbastanza.
F: cocco innanzitutto, crema, poi un po’ di spezie del legno (forse chiodi di garofano?).
Certo, costa 170€ e beh, come dire: non è poco. Si paga qui anche la scarsità di bottiglie, che sono 120 per tutta l’Italia. Ma noi non ci curiamo del prezzo quando diamo il voto, e dunque registriamo che anche se il Rye resta più di nostro gusto, questo 10 yo è un ottimo bourbon, bello dolce e ruffiano, con venature speziate: 85/100.
E per concludere, il menù completo della serata:

One thought on “Una parata di Michter’s”
[…] Michter’s Sour Mash (2019, OB, 43%) – 83/100 […]