Springbank, unica distilleria in Scozia a maltare il 100% dell’orzo in casa, ha vinto quest’anno il premio di ‘distilleria dell’anno’ al Milano Whisky Festival, proprio in virtù del suo carattere artigianale – al contempo, il 16 anni ‘Local Barley’ si è messo sul petto la medaglia d’oro alla stessa kermesse milanese. ‘Local Barley’ è il nome di una serie di imbottigliamenti storici della distilleria, distillati tra il 1965 e il 1966 e imbottigliati negli anni ’90 (per vostra informazione, alcune di quelle bottiglie vanno in asta a più di 4000 euri): le etichette sono quelle, bellissime, che vedete qui a fianco. L’esperimento di usare solo orzo locale è stato replicato nel settembre 1999, quando è stato distillato orzo (per i nerd: varietà prisma) della Low Machriemore Farm, vicino a Campbeltown, nel Kintyre del sud. Il nettare d’alambicco è stato poi piazzato a riposare in botti ex-bourbon ed ex-sherry (rapporto 80-20) e infine messo in bottiglia proprio l’anno scorso. Le bottiglie sono state razziate, vanno già a 200€ in asta e dobbiamo ringraziare il Milano Whisky Festival e Beija Flor, importatore italiano di Springbank, per aver deciso di aprirne un esemplare a fine novembre.
N: verrebbe da dire che gli anni in botte non hanno poi inciso così tanto: un difetto? Neanche per sogno, perché lasciando parlare il distillato Springbank regala sempre emozioni. Come promette l’etichetta, c’è tantissimo cereale: dal malting floor alla spiga sotto al sole, e finanche qualche biscotto – appunto – ai cereali. Eresia parlare di un lato compiutamente farmy? Decisamente no, anzi, e pure attraverso questo carattere contadino si arriva a salamoia e olive verdi, che ci ricordano quale aria si respira fra i vicoli di Campbeltown, e poi un velo possente di fumo di torba, e tutta la mineralità che sapete immaginare (terra, lana bagnata). Pian piano si svela anche una dimensione fruttata, mai invadente, tra pesca albicocca e arancia.
P: immaginate il naso, che era ricco ed espressivo, e moltiplicatelo per varie volte… La dolcezza, qui da subito evidente, si fa più compatta e sempre con suggestioni di pesca, frutta gialla matura e un accenno al limite del tropicale. Esplode l’arancia, che con la sua buccia quasi andata ci conduce a bomba al lato più Springbankoso, denso e intenso come non mai: amido, minerale, salamoia e un lato al limite del sulfureo (di qui il cenno all’arancia quasi marcia), con fumo di candela, acqua di mare… La torba verso la fine emerge compiutamente e va a sfociare…
F: in un vero e proprio fumo, misto a tutte le suggestioni auster di cui sopra: la dolcezza è un mero ricordo.
Eccellente, buonissimo, difficile (e pure è stato il più apprezzato alla degustazione del MWF, a dimostrazione che i prodotti più complessi poi piacciono) e per questo esaltante. Un tributo commovente al cereale e allo stile unico di una distilleria che fa della propria ostinazione una bandiera: 91/100, abbina austerità e intensità, seduzione e riottosità… Bravi tutti.
Sottofondo musicale consigliato: Motorhead – Enter Sandman, cover dei Metallica.
3 thoughts on “Springbank 16 yo ‘Local Barley’ (2016, OB, 54,3%)”
Fantastico!
[…] aver assaggiato il Local Barley di Springbank dell’anno scorso, il livello di impazienza per l’attesa dell’edizione 2017 era […]
[…] Springbank 16 yo ‘Local Barley’ (2016, OB, 54,3%) – 91/100 […]