Ci piace l’idea di trattarci bene, di lunedì, per alleviare le offese della settimana che inizia e ci ricorda che il tempo conduce inevitabilmente verso la fine di ogni cosa, noi compresi, nonostante la beffa dell’illusione di un segmento che si rinnova con la regolare cadenza dei sette giorni. Alla fine è giunta pure Rosebank, distilleria delle Lowlands chiusa da più di vent’anni e simbolicamente rasa al suolo e tramutata in condominio: oggi assaggiamo un dieci anni messo in bottiglia nel 1999, quando ancora tutto era possibile per noi che ci affacciavamo alle scuole superiori.
N: scivola via agile nelle narici, rinfrescandole. C’è un cereale schietto, giovane e zuccherino, molto erbaceo. Anche le suggestioni fruttate sono in realtà tenui, dall’uva bianca al bianco del limone, dalla mela ai fichi d’india. Latte di mandorle. Sembra davvero di assecondare il clichè più trito delle Lowlands, ma qui i prati pieni di fiori profumati ci sono alla grande.
P: la gradazione condiziona un poco di più rispetto al naso e si ha un corpo leggermente scarico. Rimaniano nel magico regno delle piante, con erba fresca, fiori e orzo a gogo. Concordiamo con gli amici di whiskyroma su una spiccata nota di miele. A tratti vira addirittura su una nota amarognola, tra la buccia di mandorla e ancora bianco del limone che, veniamo a scoprire, si chiama albedo.
F: di media durata e pulitissimo, erba e miele.
A un naso di assoluta gradevolezza segue un palato meno convincente, sia per la gradazione che per una certa ostentata semplicità. Rimane comunque un ottimo breakfast dram e se pensiamo che all’epoca doveva essere un single cask “base”… beh che bel bere doveva essere: 84/100.
Sottofondo musicale consigliato: Frank Zappa – Muffin Man.
[youtube https://www.youtube.com/watch?v=qwIrXOtZyvQ&w=853&h=480]
One thought on “Rosebank 1989 (1999, Spirit of Scotland, 40%)”
[…] Rosebank 1989 (1999, Spirit of Scotland, 40%) – 84/100 […]