Siccome ormai di recensioni ne abbiamo scritte quasi 350, iniziamo a diventare noiosi: e dunque sapete senz’altro che noi non perdiamo occasione di ripetere che i whisky delle Highlands del nord sono tra i nostri favoriti, e quelli che escono dalla distilleria di Balblair sanno stuzzicare i nostri palati in modo assai peculiare, grazie a un distillato particolarmente fruttato ma non privo di asperità minerali. Insomma, come piace a noi. Assaggiamo un vintage del 1989, imbottigliato nel 2012: la politica di Balblair non prevede un core range classico, ma varie espressioni millesimate di diverse età: insomma, tutto ma non NAS.
N: ci siamo abituati alla ricchezza del naso dei Balblair maggiorenni, e il profilo di questo 1989, molto fruttato e aromatico, quasi non ci stupisce più. E quindi si dispiegano aromi di confettura di albicocca, uvette, pesche sciroppate, fichi freschi; perfino sfumature tropicali (papaya); agrumi (arance mature). Una bella nota dolcina, tra vaniglia e mandorle. Ma più di tutto è un vero concerto di frutta pazzesca, con in più una lieve nota minerale, tenue tenue, oleosa.
P: non riesce a replicare in pieno la complessità e la vivacità del naso, ma signori: che signor whisky! Cala un po’ la dolcezza più smaccata, resta una frutta molto gradevole (frutta gialla) e una zona agrumata ancora più intensa. A fare da contrappunto alla dolcezza ci pensano poi chiare suggestioni maltate, che sul finale virano su frutta secca oleosa e un tuchelìn di legno.
F: abbastanza lungo, tutto su frutta secca, Malto. Oleoso e molto, molto pulito.
Un naso da campione, un palato buono ma senza acuti ed un finale bello pulito e lineare: insomma, un buon whisky! Whiskyfacile pone il timbro di approvazione e decreta: 87/100. Adesso, per favore, portatecene dell’altro.
Sottofondo musicale consigliato: Sohn – Lights.
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