Questa è la storia di un signore, Flavio Tognon che ha realizzato un sogno proibito di molti appassionati di whisky. Immaginate di andare in mezzo alla natura montana più incontaminata, di coccolarvi con ogni genere di pratica rilassante e tutto ciò mentre attingete da un whisky bar che propone decine di imbottigliamenti. Ecco, tutto questo non è solo un altro dei vostri incofessabili sogni notturni, ma la piana realtà dei fatti al Laida Weg, l’albergo costruito e gestito dal buon Tognon nel bel mezzo della Val Sesia. Il nostro imbottiglia da anni con un’etichetta personale e oggi andiamo ad assaggiare proprio una delle ultime selezioni. Per finire, una note di colore: metà della botte che conteneva questo Glenturret è finita nel whiskybar valsesiano, ma l’altra è stata utilizzata per confezionare l’imbottigliamento celebrativo dei cinque anni di vita del sito Angelshare, non in vendita e riservato agli amici che hanno accompagnato Davide in questo lungo viaggio verso l’autodistruzione.
N: l’alcol si sente poco e il profilo generale è immediatamente molto aperto, perdipiù in costante crescendo, soprattutto per quel che riguarda il lato fruttato: spiccano pesche mature, davvero intense, e ananas. Non è estraneo nemmeno un lato di crema pasticcera, vaniglia e biscotti al burro… e proprio una suggestione burrosa, anche di burro fresco, fa balenare anche ampie note minerali, terrose. Completano generose zaffate agrumate (scorza di limone, diremmo)
P: il pattern costruito al naso funziona benissimo per descrivere anche il palato: ovverosia un trionfo fruttato, con descrittori simili al naso, si accompagna a una mineralità burrosa assai intensa. Non si pensi però a un whisky generalmente “dolce”; rispetto al naso, ingatti, emergono con più imponenza note biscottate e molto maltose (e la mente va ai Walker’s) che contribuiscono a costruire un profilo dolceamaro, cremoso ma anche vegetale, in bilico e di grande equilibrio. A legare il tutto, vai con gli agrumi! Anche un che di pepatino.
F: continua la felice dicotomia del palato, ma alla fine s’impongono il burro, che a nostro avviso è il vero peso massimo di questo Glenturret, il malto e lunghissimi ritorni di frutta secca.
Questo Glenturret è uno di quei whisky di cui, una volta terminato un dram, si desiderano immediatemente almeno un paio di casse. Infatti, pur non essendo semplice e suscettibile di essere affrontato facendo attenzione a più aspetti, risulta incredibilmente beverino e fresco. A noi poi questo tipo di profilo, fruttato, bello aperto e tuttavia elegante e con qualche nota inaspettata a sparigliare le carte, piace tanto: 89/100.
Sottofondo musicale consigliato: Stephen DeRosa – The dumber they come the better I like ‘em [youtube http://www.youtube.com/watch?v=6ubdLC8TDVw&w=420&h=315]
3 thoughts on “Glenturret 18 yo (1995/2013, Laida Weg, 52,1%)”
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