Va bene la Guyana, va bene il Rum, va bene Port Morant… Siccome su facebook c’è già chi grida al tradimento e ci accusa di esserci venduti al nemico, torniamo coi piedi per terra, nello specifico terra scozzese: e andiamo nel cuore dello Speyside, alla Linkwood Distillery, che produce un whisky generalmente molto ‘standard’, fruttato e delicato. Vediamo se l’unica versione del core range corrisponde alle nostre aspettative (scherziamo, ne abbiamo bevuto tanto, sappiamo a cosa andiamo incontro!): almeno 12 anni di invecchiamento per la serie “Flora & Fauna” di Diageo, belle bottiglie come sempre.
N: una bella freschezza speysider, con ampie zaffate di malto zuccherino (miele, anche un po’ di caramello). Ben strutturato, di personalità, pur senza avere alle spalle un invecchiamento lunghissimo: scorzetta d’arancia, mele rosse. Abbastanza ‘cremoso’: note di latte zuccherato, di cioccolato bianco, ma anche di pere caramellate. A tratti rivela suggestioni tropicali (ananas? sì). Buono, semplice ma buono.
P: ha un buon corpo, per quanto non ecceda in masticabilità. Bello saporito, piuttosto cremoso e intenso: il calco perfetto del naso, dall’arancia ad un malto biscottato e fragrante. Note nitide di mele, qualche punta di frutti rossi, qui e là. Crema catalana; toffee. Leggermente pepatino verso il finale.
F: pulito e maltoso. Resta una dolcezza caramellata, indistinta ma gradevole, ancora – diremmo – di toffee.
Quando si pensa al classico whisky agile, per tutte le occasioni, quando si pensa ad un everyday dram, insomma, si pensa a un profilo che combacia perfettamente con questo Linkwood: molto easy ma non banale, senza ‘cadute di stile’ in intensità o in qualità dei sapori. Peccato che non ci siano più versioni ufficiali di questi Linkwood; che dire, ci accontenteremo degli indipendenti…! Intanto, a questo F&F daremo un meritato 84/100. Serge la pensa così, ma a leggere le tasting notes sembra tutt’un altro whisky!
Sottofondo musicale consigliato: Xavier Rudd – Fortune teller.
6 thoughts on “Linkwood 12 yo ‘Flora & Fauna’ (2012, OB, 43%)”
Una grande occasione per tagliare il cordone (e perdonate la rima).
Apprezziamo molto l’alessandrino, stilisticamente inappuntabile, e apprezziamo proprio la rima facile di cui con gozzaniano understatement ti scusi; dobbiamo però confessare un certo imbarazzo in fase ermeneutica, siamo trasportati fino all’abisso del non-senso… E insomma, Pino, al di là delle nostre stupidaggini, a che ti riferisci?
Spero che l’innata tendenza al sarcasmo non abbia causato danni, assolutamente non cercati. In realtà trattavasi di un gran complimento. Il 18 ottobre saprete come mi sono avvicinato al single malt. Un’ispiratore, naturalmente che col tempo ho abbandonato. Costantemente la vita ci concede l’opportunità di tagliare i cordoni (che sono tanti e aggiungo necessari), ma bisogna saper cogliere il momento opportuno per poterlo fare. L’esegesi non mi sembrava necessaria. Anche voi avete avuto un ispiratore di riferimento e da qualche tempo a questa parte ho notato, con grande piacere, un deciso cambio di passo. Mi spiego ancora meglio : secondo voi è ancora necessario scrivere in calce ad ogni vostro resoconto degustativo, come la pensa un’altro? (chiunque Egli sia?)
Secondo me no, siete bravi già da soli, non servono confronti. E sarebbe un gran cambiamento.
Dimenticavo.
Abbinamento musicale consigliato : No more heroes – The Stranglers 1977
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