Non sapremmo iniziare la settimana meglio di così: un Brora invecchiato 19 anni in due botti di sherry, imbottigliato nel 2001 da Ian MacLeod nella serie Chieftain’s. C’è bisogno di dire altro? Almeno una cosa, sì: se ancora a qualcuno fosse sfuggito, i Brora sono forse i nostri whisky preferiti… Quindi in effetti siamo un po’ sovreccitati; se vi siete dimenticati la storia della distilleria, potete rimettervi in pari qui oppure qui. Il colore è ambrato.
N: la nota ‘sporca’ che tanto ci piace nei Brora (e che talvolta si descrive come una nota di “stalla”) qui non è coperta dallo sherry, ma emerge timida sotto forma di una curiosa nota di ‘soffritto’ e un che di lievemente ‘carnoso’… Una leggera nota di cera, sempre tenue, e un’affumicatura delicatissima, felpata, ma crescente col tempo. Nel contesto di un naso molto aperto, spiccano poi frutti molto, molto maturi (mele, albicocche); c’è un’intensa arancia matura, quasi caramellata (con note di zucchero di canna e una suggestione di melassa), oltre a una traccia biscottata molto buona. La parte liquorosa dello sherry è discreta, perfettamente integrata e tutta su marmellata di frutti rossi e fragole. E’ un naso molto caldo e molto ‘compatto’, con gli aromi tutti ravvicinati e in bella, costante evoluzione. Datteri? Pian piano, notate come sale d’intensità la torba, ancora nervosa. Che classe.
P: in parte ci sorprende, rispetto al naso: la zona più impura e cerosa va quasi estinguendosi, a tutto vantaggio di una componente fruttata incontenibile. L’effetto è di grande rotondità e morbidezza, con le due botti di sherry che si prendono la scena (con discrezione, non è mica uno sherry monster, eh). Qualche traccia di frutta rossa (ancora verso la marmellata), poi pacchi di arancia e un sacco di albicocca, prugne secche, perfino banana. La dolcezza è poi completata dal toffee (un’immagine agghiacciante: banoffee pie!). Anche tanta liquirizia, e un’affumicatura dolce, che ci ricorda molto quella del fumo di pipa. Noce moscata verso il finale.
F: ritorna un certo sapore di fieno caldo, forse di stalla; poi legno speziato (punte ancora di noce moscata), ancora caramello e un bel fruttato profondo e persistente. In sottofondo, ancora fumo di pipa.
In parte dissimile dai Brora più maturi che avevamo assaggiato finora, non perde un colpo sul fronte della gradevolezza e dell’eleganza complessive. Un whisky in definitiva molto complesso, fruttatissimo, che concede alle botti di sherry ma senza rinunciare a una maltosità leggermente affumicata davvero da panico. Un whisky complesso, rotondo, in evoluzione, intenso, affabile, elegante… Cosa potremmo volere di più? Anche se è un po’ meno Broresco rispetto a quel che ci attendevamo, il nostro giudizio sarà di 92/100, e non potremo mai ringraziare abbastanza Davide per l’omaggio. Serge non redige tasting notes, ma si limita a dare un voto qui.
Sottofondo musicale consigliato: Nick Cave & The Bad Seeds – Jubilee Street, dall’ultimo splendido album Push the sky away.
One thought on “Brora 19 yo (1982/2001, Chieftain’s, 46%)”
[…] Brora 19 yo (1982/2001, Chieftain’s, 46%) – 92/100 […]