L’altra sera uno di noi era in uno dei posti a cui siamo più affezionati nell’hinterland milanese: il Daiquiri cocktail bar di Cormano. Che, direte voi, non è la Bodeguita del Medio. E, diremo noi, certo che no, è molto meglio. Innanzitutto perché per arrivarci bastano dieci minuti di macchina e non serve un volo intercontinentale per Cuba, e in seconda battuta perché qui Cristian ha istituito una vera chiesa del buon bere, con tanto di adepti affezionati. In questo ameno luogo di perdizione e goduria, a margine di un tasting di whisky di Cadenhead’s, l’ottimo Lorenzo ha portato una boccia da condividere con gli highlanders rimasti a chiudere il locale. Trattasi di un imbottigliamento esclusivo per la warehouse tasting di Cadenhead’s, comprato qualche anno fa. Uno Strahmill (distilleria dello Speyside) 25 anni invecchiato in refill bourbon che è stato la degna chiusura della serata. Il colore è un bel vino bianco.
N: c’è ressa di sensazioni in questo naso. Non una ressa ordinata tipo le code in Inghilterra, ma tipo in Italia, tutto a mucchio, tutto bello. C’è senz’altro del propoli seguito dal miele, e da una poderosa nota di camomilla. Poi c’è del Ciocorì bianco, simbolo universale della dolcezza cerealosa. Anche pandoro, con una bella crema. La frutta è particolare, gialla e matura ma diremmo anche “pesante”: ci viene in mente la mela cotogna. Punte di cedro, ma anche punte di orzo sul malting floor. Erba essiccata (fieno) e un accenno di champagne, il che significa un’acidità piacevolmente rotonda.
P: coerente e potente, l’alcol non si nasconde e amplifica le suggestioni del naso, a partire dalla frutta gialla, di nuovo concentrata su mela e limone. Il corpo è goduriosamente oleoso (nocciole), masticabile, con vaghe screziature sporchine. All’orzo si accompagna una nota che ricorda distintamente la liquirizia ripiena. Anche qui l’orzo – proprio il chicco maltato – è campione assoluto. Al massimo si porta dietro di nuovo cioccolato bianco, marzapane, lemon curd. Il retrogusto è lievemente più amarognolo, ma non c’è vero distacco dal resto del palato.
F: medio, avvolgente, con una oleosità sostenuta e una sensazione che ricorda i torroncini morbidi al cioccolato bianco, ma con dentro lo zenzero candito. Se non esistono, cosa aspettate a brevettarli? Un filino amarognolo ancora.
Un whisky piuttosto unico, che ha nel mouthfeel il suo asso nella manica. L’effetto sul palato è clamorosamente avvolgente, tanto da far soprassedere ai guizzi un po’ troppo imbizzarriti dell’alcol nonostante i 25 anni di maturazione. Molto soddisfacente ma non semplicissimo, soprattutto per quel finale un po’ meno ortodosso rispetto al resto dell’esperienza. Diamo un bell’88/100 e grazie ancora per il sample.
Sottofondo musicale consigliato: Beige Banquet – Welcome to Rock music